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Open innovation 2.0: online in Lombardia piattaforma collaborativa per Pa, università e imprese

La comunicazione tra Pubblica Amministrazione locale, imprese, centri di ricerca, investitori e cittadini deve essere fluida, semplice, comprensibile a tutti e soprattutto 2.0. Solo così si possono mettere a disposizione di tutti strumenti nuovi, idee e servizi efficienti per migliorare la qualità della vita e rilanciare crescita e competitività dei territori.

In Lombardia è stato lanciato online l’applicativo “Open 2.0”, frutto della piattaforma “Open Innovation” della Regione, col fine ultimo di migliorare il sistema della conoscenza, generare valore e sfruttare il potenziale dell’interoperabilità, a partire dei concetti di collaborazione e condivisione.

Sostanzialmente “Open 2.0” è un applicativo open source (libero e gratuito) per la realizzazione di piattaforme digitali finalizzate alla gestione collaborativa dei progetti in ambito di ricerca e innovazione: “grazie ai codici rilasciati dalla Regione Lombardia, altre istituzioni locali, nazionali o internazionali – ha spiegato l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Open Innovation, Luca Del Gobboatenei, reti d’imprese e di ricerca, potranno creare nuove piattaforme, che comunicano perfettamente fra di loro, al fine di mettere in condivisione “Know How”, discussioni, progetti e proposte innovative, notizie e strategie“.

L’innovazione è anche condivisione dei dati, idee e soluzioni attraverso cui potenziare i servizi e generarne nuovi per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere più competitive le nostre imprese nell’ambito delle sfide dei mercati internazionali“.

Una tecnologia, si legge sul sito della Regione Lombardia, che offre soluzioni pronte all’uso (prodotti web a partire da moduli standard e preconfezionati) e che permette di realizzare piattaforme personalizzabili in base alle esigenze di ciascun soggetto e progettati per rispondere in modo efficiente alle specificità organizzative e gestionali della Pubblica amministrazione e delle organizzazioni complesse.

Open 2.0” potrà essere utilizzato da soggetti pubblici e privati che necessitano di strumenti a supporto dei processi di ricerca e innovazione tecnologica e sociale, e anche a coloro che forniscono servizi connessi a tali progetti sopra indicati: Regioni italiane, cluster e piattaforme tecnologiche, enti pubblici e privati, aziende e reti d’impresa insieme ad altri soggetti aggregativi, Università (per servizi di ricerca, tecnology transfer office, brevetti).

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