Le informazioni geospaziali relative ad un determinato territorio urbano, di natura alfanumerica, posizionale, topologica e geometrica, sono sempre più strategiche per gli urbanisti, gli architetti e gli amministratori pubblici di una città impegnati in progetti smart city e nel normale funzionamento di un sistema urbano.
Il nuovo Libro bianco “Smart Cities Spatial Information Framework” dell’Open Geospatial Consortium (OGC) è dedicato proprio alla raccolta di tutte quelle informazioni spaziali sul territorio cittadino utili alla realizzazione di architetture aperte di dati da cui partire per sviluppare nuovi progetti e servizi dedicati alla città intelligente.
Per rendere sostenibile la crescita globale delle città e del relativo numero di abitanti (circa 6 miliardi nel 2050), si impone la necessità di integrare tra loro sistemi tecnologici e sociali di nuova concezione. Come spiega il magazine GeoMedia, le smart city rispondono a questa esigenza facendo interagire tra loro il piano fisico, quello digitale/informatico e quello sociale, attraverso soluzioni tecnologiche che si basano sulla posizione spaziale (Geographical Information System – GIS) per organizzare informazioni e sviluppare servizi avanzati ai cittadini.
Le tematiche centrali del White Paper dell’OGC sono:
- smart city come fonte di innovazione tecnologica e piattaforma big data;
- sviluppo di servizi di natura GIS;
- partecipazione e coinvolgimento dei cittadini in smart community;
- resilienza urbana a partire da recupero, riciclo e riuso;
- standard aperti per potenziare l’interoperabilità, l’efficienza energetica, l’innovazione (tecnologica, scoiale, culturale), l’efficacia, la riduzione di costi e consumi.
Una guida critica sulla pianificazione e lo sviluppo di architetture ‘spaziali’ aperte e standard, dedicate all’interoperabilità. Affinché sia possibile l’integrazione tra sistemi diversi in una città intelligente servono standard comuni.
Tra gli altri temi trattati nel Libro Bianco, ci sono gli standard aperti per la comunicazione della localizzazione via mobile, i nuovi modelli urbani 3D, la costruzione di modelli di informazione, il posizionamento indoor, la realtà aumentata e le reti di sensori. Come evidenzia, infine, l’articolo pubblicato da GeoMedia, il documento dell’OGC fornisce ad architetti ed urbanisti ulteriori informazioni sulle piattaforme XML e RESTful, due modelli di programmazione ugualmente rilevanti per la pianificazione delle smart city.