Finanza

Open Fiber, più fondi per la fibra. Project financing alzato a 4,1 miliardi

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Formalizzato l'ampliamento del project financing di Open Fiber a 4,1 miliardi di euro, il maggior finanziamento strutturato in Europa che riguarda la fibra ottica.

Open Fiber ha formalizzato la documentazione che certifica l’ampliamento del project financing a 4,145 miliardi di euro, con un incremento di 675 milioni rispetto all’ammontare iniziale previsto di 3,5 miliardi. Si tratta, si legge nella nota aziendale, “della più grande operazione di finanza strutturata attualmente in corso di sviluppo di una rete in fibra ottica in Europa”.

L’operazione era stata preannunciata in agosto. Resta invariata la durata dell’operazione che si dispiega su un arco temporale di 7 anni, cioè fino al 2025 considerando l’avvio nel 2018.

In precedenza, a maggio, i soci Enel e Cdp avevano già approvato un aumento di capitale di 450 milioni per sostenere il piano industriale della società.

Il pool di banche

Il pool di banche aderenti al project financing è composto da BNP Paribas, Société Générale e UniCredit, in qualità di Underwriter, Global coordinator, Global Bookrunners e Initial Mandated Lead Arrangers. È composto inoltre dalla Banca Europea per gli Investimenti, da Cassa Depositi e prestiti, da quattro altre banche italiane (Banca IMI, Banco BPM, MPS Capital Services e UBI Banca) e da sei altre banche internazionali (Crédit Agricole, ING, MUFG Bank, Natwest, Banco Santander e Bank of China), in qualità di Finanziatori. Unicredit svolge inoltre il ruolo di Agente.

Il closing dell’operazione è una “ulteriore dimostrazione della fiducia riposta dal mercato nel piano di Open Fiber che, tra investimento privato e pubblico, vale oltre 7 miliardi di euro (di cui 3 già realizzati) e prevede la connessione di circa 20 milioni di unità immobiliari in Italia nelle città (aree nere), nei comuni più isolati e di piccole dimensioni (aree bianche) e nei distretti industriali (aree grigie). A oggi, e dopo meno di quattro anni dalla sua nascita, Open Fiber, con oltre 9,5 milioni di unità immobiliari connesse, è di gran lunga il primo operatore in Italia nel campo delle infrastrutture integralmente in fibra, il terzo in Europa ed il primo (sempre in Europa) tra gli operatori wholesale only”.

Operazione Green dal 2021

Oltre all’incremento della linea di credito è stata prevista la possibilità di rendere l’operazione Green dal 2021, secondo i principi di sostenibilità internazionali ESG (Environmental Social and Governance) sulla base dei principali obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite. Sono tre i principali driver di sviluppo sostenibile connaturati al progetto, comunica la società:

  • efficienza energetica (in termini di emissioni CO2 la rete è più efficiente di quella in rame e inoltre utilizza perlopiù infrastrutture di posa esistenti), 
  • innovazione e digitale (la rete persegue l’obiettivo di abbattere il divario digitale, soprattutto nelle aree C e D) e 
  • impatto sociale (nello sviluppo della rete a livello nazionale si impegna a garantire punti di accesso a strutture pubbliche come scuole, ospedali, ecc.).

L’attività e gli accordi

La compagnia guidata da Elisabetta Ripa ha già coperto 9,5 milioni di abitazioni, un terzo del paese, in fibra. Si tratta di quasi la metà dei 20 milioni di abitazioni coperte in FTTH a fine piano. Nonostante l’incertezza sul progetto rete unica, Open Fiber sta portando avanti le sue attività come dimostra il progetto di copertura in FWA di 171 comuni in digital divide completo nelle aree bianchissime del paese.

L’azienda controllata da Enel e Cdp ha siglato diverse partnership con aziende del mondo delle Tlc, l’ultima delle quali quella con Colt che guarda in particolare al mondo delle imprese post Covid-19.  Sempre al mondo del business e delle smart city guarda un precedente accordo chiuso a giugno con Orange Business.

Altri accordi di varia natura siglati di recente con l’Open Hub Med di Carini e quello tecnologico con Nokia evidenziano l’attivismo della società sul mercato. Senza dimenticare le collaborazioni di lunga data con Vodafone e WindTre, cui fanno seguito quelle con Sky e da ultimo con Iliad che sta bruciando le tappe per un prossimo ingresso sul mercato italiano del fisso. Il rapporto europeo sulla fibra da ADLittle una delle più importanti società di consulenza del settore, elogia Open Fiber, indicandola come modello virtuale per le telecomunicazioni europee, perché considera il wholesale only il migliore modello d’investimento per la gigabit society. 

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