La conferma di Francesco Starace come amministratore delegato di Enel sgombra il campo, (se ce ne fosse stato bisogno), sul fatto che il modello wholesale only resta la stella polare da perseguire per Open Fiber, la controllata di Enel e Cdp impegnata nella copertura in Ftth del paese.
Rete unica
Una conferma, quella di Starace al timone del gruppo energetico azionista paritetico di Open Fiber, che segna quindi la strada futura dei negoziati in atto fra Open Fiber e Tim per la realizzazione di quella rete unica (o meglio unitaria) che potrebbe presto tornare anche sul tavolo del Governo (Covid 19 permettendo).
C’è un tweet che conferma la posizione di Francesco Starace, a conferma di quanto detto prima.
Una lunga rincorsa e c’è ancora tanto da fare! Ma @OpenFiberIT è ormai in traiettoria e sta ancora accelerando. La attuale crisi Covid 19 sta provando quanto importante sia stato il lavoro fatto e quanto importante andare avanti veloci. https://t.co/JiZPvC1Ii9
— Francesco Starace (@starax) April 23, 2020
Le distanze fra Tim e Open Fiber
A questo punto, sarà interessante verificare se nei prossimi mesi le distanze che ci sono fra Tim e Open Fiber sulla rete unica verranno in qualche modo colmate, anche se sembra alquanto difficile visto che dal canto suo Luigi Gubitosi sembra a sua volta ben fermo sulle sue posizioni. Che sono alquanto lontane da quelle dell’ad di Enel. Per Luigi Gubitosi il modello wholesale only è addirittura “fallimentare”.
Il parere di Franco Bassanini
Di parere diametralmente opposto il presidente di Open Fiber Franco Bassanini: “Open Fiber dalla sua nascita ha sempre sostenuto l’importanza della concorrenza infrastrutturale nel settore delle telecomunicazioni, un assetto di mercato che sta già portando vantaggi a tutti i cittadini e iniziando a colmare il digital divide, anche nelle zone rurali e più remote del Paese – sottolinea Bassanini –. Il modello wholesale only si è dimostrato, infatti, il più adatto a garantire l’accesso alla rete in forma neutrale e non discriminatoria a tutti gli operatori con evidenti benefici per i consumatori in termini di pluralità e ricchezza dei servizi disponibili”.