Si tratta della più grande operazione di finanza strutturata attualmente in corso per lo sviluppo di una rete in fibra ottica in Europa e una conferma della fiducia e del supporto che gli investitori ripongono nel progetto infrastrutturale di Open Fiber.
Ulteriori 675 milioni di euro
L’azienda ha definito con un pool di Banche internazionali di primaria importanza, BNP Paribas, SociétéGénérale e UniCredit – i termini per l’incremento dell’importo del project financing siglato nel 2018 per ulteriori 675 milioni di euro. Il valore del finanziamento salirà così da 3,5 miliardi a 4,145 miliardi di euro complessivi.
L’operazione deve ora passare al vaglio degli altri istituti finanziatori della società per l’implementazione operativa dell’accordo. Resta invariata la durata dell’operazione che si dispiega su un arco temporale di 7 anni, cioè fino al 2025 considerando l’avvio nel 2018.
Il closing dell’operazione è previsto entro il mese di ottobre, subordinatamente alla firma della documentazione aggiornata da parte degli istituti finanziatori e al soddisfacimento delle usuali condizioni sospensive per questo genere di operazioni.
Elisabetta Ripa (Ad Open Fiber): “Apprezzamento per la rete in fibra ottica che genera valore condiviso per l’Italia”
“È motivo di grande soddisfazione vedere come il mercato, riconosca il valore del progetto e Open Fiber”, ha dichiarato Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber. “L’ampliamento del finanziamento, unitamente all’apporto di capitale sottoscritto recentemente dagli azionisti, a supporto del nuovo Piano Industriale della Società”, ha concluso Ripa, “è l’evidenza concreta dell’apprezzamento da parte dei nostri stakeholder dei progressi conseguiti nella realizzazione di una infrastruttura moderna interamente in fibra e degli investimenti realizzati per generare valore condiviso per tutto il paese”.
Cablate 9 milioni di unità immobiliari dal 2018
Open Fiber è l’operatore wholesale only nel mercato italiano che sta realizzando un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) interamente in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le Regioni italiane.
Ad oggi ha cablato, fa sapere la società, con una rete in fibra ottica, 9 milioni di unità immobiliari su circa 20 milioni a fine piano.
“Il riscontro delle banche organizzatrici – ha aggiunto Mario Rossetti, CFO di Open Fiber, “è una ulteriore conferma di come il modello di rete di accesso neutrale, aperta a tutti gli operatori, sia quello prediletto non solo dagli operatori nostri clienti ma anche dagli investitori finanziari e dai fondi infrastrutturali”.
Il rapporto europeo sulla fibra da ADLittle una delle più importanti società di consulenza del settore, elogia Open Fiber, indicandola come modello virtuale per le telecomunicazioni europee, perché considera il wholesale only il migliore modello d’investimento per la gigabit society.
Il piano industriale di Open Fiber vale oltre 7 miliardi (oltre 3 miliardi già realizzati)
Il nuovo project financing va a supporto – assieme al rafforzamento patrimoniale già approvato dai soci (Cdp Equity ed Enel) fino a 450 milioni di euro incrementali – dello sviluppo del nuovo piano industriale varato da Open Fiber.
Un piano che nella sua interezza, investimento pubblico e privato, arriva così a valere oltre 7 miliardi di euro (di cui oltre 3 miliardi già realizzati) e prevede di connettere circa 20 milioni di unità immobiliari nel Paese sia nelle aree urbane (aree nere), sia nei centri più isolati e di minori dimensioni (aree bianche) e appunto nelle aree grigie, tipicamente distretti industriali e periferie delle città, contribuendo in maniera significativa a colmare il divario digitale del Paese.
Operazione Green dal 2021
Infine la sostenibilità del progetto Open Fiber. Oltre all’incremento della linea di credito è stata, infatti, prevista la possibilità di rendere l’operazione Green dal 2021, secondo i principi di sostenibilità internazionali ESG (Environmental Social and Governance) sulla base dei principali obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite. Sono tre i principali driver di sviluppo sostenibile connaturati al progetto, comunica la società:
- efficienza energetica (in termini di emissioni CO2 la rete è più efficiente di quella in rame e inoltre utilizza perlopiù infrastrutture di posa esistenti),
- innovazione e digitale (la rete persegue l’obiettivo di abbattere il divario digitale, soprattutto nelle aree C e D) e
- impatto sociale (nello sviluppo della rete a livello nazionale si impegna a garantire punti di accesso a strutture pubbliche come scuole, ospedali, ecc.).