Open data: la top 5 delle città più innovative nella Ue

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Il quotidiano britannico The Guardian racconta le smart city d’Europa a partire da quelle che utilizzano gli open data per lo sviluppo urbano sostenibile ed inclusivo. In classifica. Amsterdam, Manchester, Helsinki, Barcellona e Stoccolma.

Non basta creare infrastrutture moderne e servizi avanzati per rendere una città più intelligente. Le smart city sono considerate tali se i cittadini partecipano alle scelte e condividono le politiche di sviluppo, se le informazioni che provengono da ogni angolo del territorio urbano possono essere elaborate e trasformate in miglioramenti reali della qualità della vita degli abitanti.

L’Agenda Digitale annunciata dall’Unione europea nel 2010 fa leva proprio sui big data per aprire l’economia cittadina ad imprese e sviluppatori, con il fine di implementare i servizi al pubblico, quindi cittadini, imprese e turisti.

Le città sono motori della crescita per intere regioni d’Europa e i dati a disposizione delle amministrazioni pubbliche devono essere accessibili da tutti, proprio per migliorare la qualità delle informazioni che poi vanno condivise ed elaborate per sviluppare nuove applicazioni funzionali alla nascita della smart city.

Sono i cittadini che leggono il territorio, quello che ogni giorno attraversano e vivono. Sono le esperienze dirette con la comunità locale (dal condominio al quartiere) a fare la differenza tra una città che risponde alle esigenze dei suoi cittadini e una città che offre solo degrado e abbandono.

Il quotidiano britannico The Guardian ha stilato una piccola classifica delle città più innovative in Europa, in termini di utilizzo di open data e big data per lo sviluppo sostenibile e tecnologicamente avanzato delle grandi città.

Al primo posto c’è Amsterdam, che è riuscita a far interagire efficacemente abitanti e amministrazioni pubblica, sviluppando sinergie rilevanti con le aziende locali e le grandi multinazionali, i centri di ricerca e le startup, integrando i dati trasmessi dai cittadini agli sviluppatori di smart apps, di cui si possono vedere alcuni esempi sulla piattaforma pubblica www.amsterdamsmartcity.com.

Secondo posto per Manchester, unica città del Regno Unito nella Top 5 del Guardian, sicuramente per il progetto Greater Manchester e la piattaforma big & open data Data GM, finalizzata alla raccolta e l’elaborazione di informazioni provenienti direttamente dalle strade della città e relative agli immobili. Nello specifico, i dati sono riferiti ai consumi energetici, al traffico, agli incidenti di ogni tipo, ai trasporti pubblici, alla qualità dei servizi e molto altro.

Sempre sul podio più alto anche Helsinki, che si guadagna il terzo posto, con il sito web per la smart governance dei progetti smart city cittadini: City of Helsinki Urban Facts. Una miniera di dati pubblici, premiata dall’Unione europea nel 2013, per sviluppatori, imprenditori, ricercatori, giornalisti, storici, demografi e urbanisti, solo per citare alcune categorie di professionisti, a cui ognuno può contribuire nel miglioramento della qualità delle informazioni (big data) disponibili nel database. Da un concorso pubblico di qualche anno fa è nata anche l’app Blindsquare, per la scoperta della città in ogni suo dettaglio (tutti i punti di interesse storico, artistico, culturale, economico, architettonico, commerciale, sociale).

Già Capitale europea dell’Innovazione, Barcellona non poteva certo rimanere fuori da questa classifica, grazie soprattutto alle ottime partnership messe su dall’amministrazione pubblica con grandi aziende ICT, che hanno fornito alla città piattaforme tecnologiche di nuova generazione per lo sviluppo di efficienti servizi smart city. Questi ultimi quasi tutti sotto forma di applicazioni mobili, che connettono direttamente, in ogni momento, uffici pubblici e cittadini per la segnalazione di problemi relativi a infrastrutture e sicurezza, ad esempio, ma anche3 trasporti, aree verdi, intrattenimento, mobilità e altro.

Chiude la lista Stoccolma, la Capitale svedese che entro il 2030 vuole essere completamente a impatto zero, sostenibile e alimentata esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili (secondo le autorità locali lo è anche il nucleare). Un obiettivo ambizioso e che sarà probabilmente raggiunto grazie alla forte partecipazione dei cittadini ai tanti progetti smart city della città, all’innovazione nelle infrastrutture (efficienza energetica, fibra ottica, WIFi pubblico) e al sostegno costante del Governo.

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