La quasi totalità dei ragazzi cinesi sotto i 18 anni ha accesso a internet, generalmente via smartphone. È quanto emerso da un’indagine condotta per il Governo di Pechino dal China Internet Network Information Center e la Chinese Communist Youth League e riportata da techcrunch.com.
Il 93,1% della popolazione cinese dai 2 ai 18 anni ha navigato su internet nel 2019 e senza grandi differenze tra aree urbane e aree rurali. Il digital divide in Cina sta per essere ridotto a zero e la prova ne sono i dati messi a confronto tra città e campagna.
La penetrazione di internet in città tra i minori è del 94%, il 3,6% in più rispetto al dato delle aree rurali. Una differenza che si è ridotta sensibilmente, visto che la forbice nel 2018 era del 5,5%.
Utilizzo di internet
La stragrande maggioranza degli utenti cinesi under 18 utilizzano lo smartphone per accedere a internet: il 74% ha un proprio cellulare e l’86,9% lo utilizza per studiare in rete. Un dato significativo, considerando che l’82% delle scuole in Cina ha introdotto limitazioni forti nell’utilizzo del telefono in classe.
Il lockdown, conseguente all’epidemia di Coronavirus, ha inoltre promosso l’utilizzo di internet per informarsi e studiare: il 67% ha utilizzato la rete per lo studio e per conoscere il mondo.
Allo stesso tempo, il 61% degli utenti cinesi ha utilizzato internet per il gaming e il 46,2% per lo streaming di video tramite app come Douyin (il Tik Tok cinese) e Kuaishou.
Sicurezza e diritti
Solo il 17% degli intervistati ha dichiarato di soffrire una qualche dipendenza da internet, ma è un dato da approfondire, perché si tratta di valutazioni personali, non supportate da studi scientifici.
Per quel che riguarda la sicurezza della rete e la privacy degli utenti, una quota considerevole dei ragazzi cinesi, il 75,2% ha dichiarato di conoscere e comprendere (anche se in via generale) il tema della protezione dei diritti e quello dell’utilizzo inappropriato di internet.
I pericoli sociali legati all’utilizzo della rete preoccupano sempre più famiglie in Cina, tanto che quasi tutte le piattaforme web nel Paese, soprattutto per la condivisione di materiale audiovisivo, hanno sviluppato soluzioni di parental control, proprio per restringere al massimo l’accesso dei minori a contenuti inappropriati per problemi di violenza, pedopornografia, cyber bullismo.