È la festa dell’estate della Maison Dom Pérignon, che ha scelto Roma per una degustazione esclusiva dedicata ai Soci del Dom Pérignon Tasting Club Roma che si terrà il 10 Luglio alle 18 all’Hotel Rome Cavalieri, dove ha anche sede la Fondazione Italiana Sommelier che ha organizzato l’evento.
L’eccezionalità dell’incontro si deve, oltre all’eccellenza delle etichette in degustazione, alla presenza del grande Richard Geoffroy, chef de cave della Maison, vero mito moderno dello Champagne, per la prima volta in visita alla Fondazione Italiana Sommelier.
Geoffroy, originario di un villaggio della Côte des Blancs, dopo gli studi intrapresi in medicina, si dedica all’enologia, sua passione da sempre, che diventa la sua seconda laurea e lo porterà a viaggiare dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, facendone il professionista di oggi. Torna in Francia nel 1990 e inizia a lavorare al fianco del celebre Dominique Foulon, all’epoca chef de cave di Dom Pérignon. Quando Foulon gli passa il testimone, Geoffroy chiede cosa poter consultare a livello di registri o archivi per lavorare al meglio. Foulon gli risponde che per “capire” Dom Pérignon gli bastava andare nell’oenothèque, ossia la riserva di bottiglie dello chef de cave conservate nelle cantine sotterranee di Epernay.
È questa la rivoluzione di Geoffroy: aver utilizzato questa scorta studiandola accuratamente scoprendo così che nel corso degli anni si aprono delle finestre temporali in cui il vino si esprime al massimo; per indicare questi “stati di grazia” del vino Geoffroy utilizza il termine plènitude. La prima plènitude è quella del momento della commercializzazione del Vintage, distribuito con il nome di Œnothèque. La seconda plènitude arriva dopo 12-15 anni, la terza dopo 30, da lì in poi la stabilizzazione è completa.
L’approccio di Geoffroy con il Dom Pérignon, come lui stesso ha confidato in un’intervista esclusiva rilasciata per BIBENDA: non è “né troppo razionale né troppo mistico. In ogni lavoro c’è un momento in cui si lavora sul progetto e uno in cui si penetra nel progetto. Cerco di afferrare tutte le sfumature che una determinata annata può donare utilizzando tutta la mia sensibilità”.
Il 10 Luglio 2015 saranno in degustazione quattro straordinarie annate di Champagne Rosé, raccontate direttamente da Richard Geoffroy, affiancato per l’occasione da Daniele Maestri, docente di Fondazione Italiana Sommelier. I Millesimi 2002, 2003, 2004 e il P2 Plénitude Deuxième Rosé 1995, animeranno un imperdibile percorso dei sensi.
Una degustazione mai organizzata a Roma, da segnare negli annali e nel proprio diario emozionale.