#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Pubblicato su Odiens, Europa il 13 novembre 2014
In tv l’abito fa il monaco, eccome. E così, appena comparsa Cristina Parodi in mise super-semplice (quasi una vestaglietta di quelle che si indossano per sbrigare le faccende di casa), trucco inapprezzabile e – unico tratto di fitness altolocata – asceticamente magra, dovevamo sospettare quel che ne sarebbe seguito: la suora beata, Sandra Milo miracolata, il santo bambino (con la minuscola) e la Sensitiva che parla con l’Uomo Nero che le dice «fatti li… tua», manco fosse Antonio Razzi.
A quel punto, a 45 minuti dall’inizio di La vita in diretta ha suonato il telefono e siamo piombati in una chiacchierata interminabile. Così ci siamo persi la restante ora che immaginiamo popolata dall’Esorcista, dalle ultime su Toto Cutugno e dalla ricetta della nonna che fluidifica le costipazioni più ostinate.
Contemporaneamente, dal lato di Canale 5, regnava, come si sa, Barbara D’Urso, la maga Circe dei pensionati, dalle dita e dalle unghie affusolate come le tuttora esponibili gambe. Che solo per questo, anche se si fosse parlato di santi, sarebbe stato come farlo strizzando l’occhio.
In sostanza, su Rai Uno si parte dall’al di qua e si punta all’al di là. Su Canale 5 si viaggia semmai in senso opposto.
Sulla prima incombe la mistica di Wojtyla (non di Bergoglio, per quanto ne capiamo), sul secondo quella di Alfonso Signorini (che peraltro domenica è arrivato al soglio di Che tempo che fa. Immaginiamo perché spedito a pedate – da Berlusconi e dal Nazareno – a battersi il petto per la antigovernativa foto del gelato. Ma ci è arrivato, comunque. Ed è quel che conta e che starà da allora raccontando agli increduli amici).
Alla cassa dell’Auditel, Circe sbanca con quasi il 23% di media contro il 16% di Cristina.
Ma al di là del risultato d’insieme è interessante notare che la differenza decisiva la fa il pubblico femminile nelle componenti più giovani, fino ai 54 anni, che tanto mistiche non devono essere visto che scelgono Canale 5, con una percentuale del 35%. Ed è solo fra le signore over 65 che Rai Uno fa pari e patta con Canale 5, come a rivelare un nesso lineare fra l’età e la propensione al paranormale, ovvero alla versione mediatica della metafisica.
Gli uomini sono pochi sia di qua che di là, con la identica percentuale del 15%. Per loro Cristina o Barbara pari sono e ci sembra quasi di vederli appisolati in poltrona col telecomando definitivamente ceduto alle padrone di casa e con l’occhio che s’apre di tanto in tanto per vedere se è arrivato il momento delle notizie sportive.
Giusto per non perdersi le ultime e aggiornare la competenza da esibire al bar.
Appena potranno andarci, quando la perdurante crisi economica allenterà la presa e gli metterà in tasca i soldi, necessari per uscire di casa e sfuggire tanto al Servizio pubblico quanto a quello privato.