#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Pubblicato in Odiens, Europa 22 luglio 2014
Al tempo della Rai in bianco e nero degli anni ’60 e ’70 il televisore, piazzato a mo’ di altare al centro dei salotti borghesi, taceva e ad accompagnare le faccende domestiche ci pensava la radio. Con la moltiplicazione dei televisori in tinelli e cucine nacque la tv “caffè e cornetto” che allinea cartoon e telefilm per i piccoli e chiacchiere varie per i grandi.
La platea (prendiamola dalle otto alle dieci del mattino) è al minimo (circa 4,5 milioni di spettatori medi) perché il grosso delle famiglie è a scuola o al lavoro. Ma arrivano fin qui le radici dell’identità che rende (o almeno dovrebbe) un canale diverso dall’altro e gli dà un senso nelle strategie dei pubblicitari. E, anzi, è proprio in questa posizione appartata che forse si intravedono i terremoti in arrivo negli orari in cui le case sono più affollate.
E qui, questa è la notizia, sembra che stia stravincendo la pay-tv satellitare, che era al 17% di share a luglio del 2011, per salire di un paio di punti all’anno, fino al 25% del luglio in corso. Otto punti di crescita sull’insieme dell’ascolto della televisione: moltissimi, considerando che il satellite a pagamento lo riceve solo un quarto delle famiglie.
Chi ci rimette? Innanzitutto Mediaset che nello stesso quadriennio scende progressivamente dal 32% al 25%, ritrovandosi, ma in discesa, alla quota cui è salita la tv che se non hai Sky non la vedi.
Anche La 7, che pure con Omnibus una certa tv del mattino l’ha inventata, lascia progressivamente sul campo il 2,3%, cedendolo in parte ai tanti canalini di Sky e molto alla Agorà estiva (molto forte tra il pubblico più popolare e femminile, che per un talk politico, per di più della Rai, è davvero inusuale) di Raitre. Mentre Raiuno flette del 4% pressoché uniformemente in ogni tipo di pubblico.
A fare la fortuna del mondo Sky è stata innanzitutto la super èlite del paese, che un paio d’anni fa ha sollevato alle stelle La7, di Mentana, e che ora, impressa una svolta al paese e in attesa dei risultati, sembra seguire con meno interesse il talk politico. Una èlite che, a giudicare dai dati, lo stesso Campionato mondiale ha preferito seguirselo nella versione Sky.
Ma una forte spinta a favore di Murdoch è arrivata anche dall’estremo opposto della scala sociale, le donne anziane del Sud, con la casa e la famiglia ancora sulle spalle e con una vita, passata e futura, da casalinghe. Donne che almeno la soddisfazione di poter scegliere fra mille talent, factual, film e telefilm evidentemente la pretendono. E così in quelle terre del Sud viene pagato per accedere alla pay tv l’abbonamento che, sotto specie di canone è stato ed è più tenacemente evaso ai danni della Rai.
Come dire che il mattino d’estate sembra avere l’oro in bocca, anzi nelle fauci dello “Squalo” Murdoch. Buon per lui. Per noi vedremo.