Esprimere entro la prossima settimana il parere sulla bozza di decreto recante Modifiche e integrazioni al CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale), per accelerarne i tempi di approvazione con un testo definitivo pronto per agosto. Questo l’obiettivo di Paolo Coppola, deputato del Pd relatore del provvedimento alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, che dai primi di luglio ha promosso una serie di consultazioni con tutti gli stakeholder, per migliorare il testo del nuovo CAD. Testo strategico per la “cittadinanza digitale”, contenuto nello schema di decreto legislativo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso. Il testo ha ricevuto poi il parere della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e del Garante per la protezione dei dati personali. Ne abbiamo parlato con il relatore Paolo Coppola.
Key4biz. Come procede l’iter normativo del nuovo CAD? Il regolamento europeo eIDAS (electronic IDentification and Authentication Services) sull’identità digitale è entrato in vigore il primo luglio.
Paolo Coppola. Il mio obiettivo è raggiungere un parere in Commissione la prossima settimana, perché sia pronto in via definitiva entro agosto. Il provvedimento, dopo il parere del Consiglio di Stato, è arrivato alle Camere a luglio e ho fatto una consultazione online e successivi incontri alla Camera per discutere dei contributi arrivati nella consultazione sul nuovo CAD. Il tutto con l’aiuto di volontari, in particolare Fernanda Faini, Presidente del Circolo dei Giuristi Telematici; Monica Palmirani (CIRSFID); Andrea Caccia (UNINFO) e Nello Iacono ((SGI – Stati Generali dell’Innovazione). Più di così era difficile fare.
Key4biz. I rilievi del Consiglio di Stato e del Garante Privacy saranno recepiti?
Paolo Coppola. Abbiamo esaminato tutto, ciò non significa che tutti i rilievi saranno recepiti. Di certo sarà recepito il rilievo sull’anonimizzazione delle sentenze online avanzato dal Garante Privacy. Un altro aspetto che sarà recepito per migliorare la sicurezza riguarda l’eccessiva semplificazione della firma elettronica semplice. Manca il recepimento relativo alla digitalizzazione dei piani della performance, la mia intenzione è di farlo recepire.
Key4biz. Come pensa che si possa far decollare lo SPID (Sistema pubblico di identità digitale), uno dei grandi progetti per la digitalizzazione della PA?
Paolo Coppola. Lo SPID decolla quando decollano i servizi. Questo è uno degli obiettivi del piano triennale dell’informatizzazione della PA. D’altra parte, c’è già una norma che obbliga la PA ad adeguarsi a SPID (art. 64 del CAD). Ma è chiaro che disporre dello SPID senza la disponibilità dei servizi non basta. Il processo di diffusione di SPID andrà avanti fino al 2017 e 2018.
Key4biz. Comuni ed enti locali finora non hanno aderito in massa allo SPID. Perché?
Paolo Coppola. Come dicevo, la norma prevede l’obbligo di recepimento di SPID da parte degli enti pubblici. La norma c’è, non penso sia accettabile pensare a delle sanzioni per chi non aderisce. Però non sono nato ieri e per questo credo sia importante avviare un’attività di controllo, ed è per questo che sono convinto che la digitalizzazione dei piani della performance sia uno strumento utile per controllare l’operato dei Comuni.
Key4biz. Che significa?
Paolo Coppola. Se gli enti locali si devono adeguare allo SPID, mi aspetto che nei piani della performance degli 8 mila Comuni italiani sia prevista questa attività, con un dirigente assegnato all’esecuzione.
Key4biz. Come procede il Piano Crescita Digitale, con i grandi progetti fra cui, oltre a SPID, l’Anagrafe Digitale della Popolazione Residente, PagoPA e Italia Login?
Paolo Coppola. Il Piano Crescita Digitale ha a che fare con i grandi ecosistemi (Scuola, Sanità, Giustizia ndr) che coinvolgono vari ministeri. Sarebbe folle ora che vediamo la luce non portare avanti questi progetti, che ci portiamo dietro dai tempi in cui Francesco Caio è stato commissario di Governo per l’attuazione dell’Agenda Digitale e Digital Champion.
Key4biz. C’è qualche preoccupazione per l’Anagrafe Unica?
Paolo Coppola. Direi di no. Questo passaggio, dal punto di vista tecnologico non è complesso, poteva essere fatto alla fine degli anni ’90.
Key4biz. Allora perché non è già stata realizzata?
Paolo Coppola. La digitalizzazione della PA è legata a migliaia di resistenze interne. Detto questo, ribadisco che dal punto di vista tecnologico la creazione di un database unico con 100 milioni di record non è un problema, considerato che c’è un’azienda come Facebook che ne gestisce miliardi.
Key4biz. Ma le coperture economiche ci sono? La riforma della PA è a costo zero.
Paolo Coppola. Per quanto riguarda la riforma del CAD, è stato il Senato a volerlo a costo zero, perché nell’articolo 1 della legge originaria l’invarianza di spesa non era prevista. Ciò non significa che non si farà, anzi. Ci sono ampi margini di comprimibilità della spesa, ed è per individuarli che ho proposto una Commissione d’inchiesta sulla spesa IT. E’ vero anche che la Legge di Stabilità prevede dei tagli di spesa nell’IT della PA, ma i risparmi saranno destinati a nuovi investimenti in innovazione. Non si tratta quindi di tagli lineari, ma è necessaria un’analisi delle voci di spesa per individuare le aree di risparmio, che si potranno ottenere anche aggregando la domanda ed evitando l’accentramento dei data center attraverso soluzioni di Cloud as a service.
Key4biz. Queste misure saranno sufficienti per fare la riforma?
Paolo Coppola. Sì, non si chiederanno fondi aggiuntivi. Le coperture per il piano di Crescita Digitale ci sono. Poi, arriveranno i risultati della Commissione d’inchiesta sulla spesa IT che ho proposto e che deve essere istituita, spero per settembre.