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Nuova Sabatini rifinanziata con 300 milioni di euro. Ripresa della robotica nel 2021, mercato italiano verso i 5,7 miliardi di euro

Nuove risorse dal ministero dello Sviluppo economico

La conferma è arrivata stamattina dal ministero dello Sviluppo economico: la Nuova Sabatini è stata rifinanziata con 300 milioni di euro. Una misura molto attesa dal sistema manifatturiero nazionale, soprattutto dalle piccole e medie imprese (Pmi), che ne sono le beneficiarie dirette e che possono potenziare l’utilizzo della robotica e l’automazione, nonostante le difficoltà strutturali che pure esistono.

Grazie a questo investimento stabilito nella legge di assestamento di bilancio dello Stato per l’anno 2021, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, le aziende potranno continuare a beneficiare di agevolazioni nell’acquisto di beni materiali come macchinari, impianti, attrezzature nuove e hardware, ma anche di software e tecnologie digitali (questi ultimi sono classificati come beni immateriali).

Un intervento che segue di poco quello di luglio, quando il ministero aveva riaperto lo sportello per la presentazione delle domande di impresa con lo stanziamento nel decreto Sostegni Bis di 425 milioni di euro.

Aumenta la produzione nazionale di macchine/robotica e sistemi per l’automazione

Una buona notizia per l’economia nazionale 4.0, che conta molto sull’innovazione delle Pmi e che sta rapidamente automatizzando e digitalizzando ogni processo.

L’industria nazionale che produce macchine utensili, robotica e automazione, dopo il crollo del 2020 dovuto alla pandemia di Covid-19 e le misure per il suo contrasto, ha iniziato con il piede giusto l’anno in corso, con un incremento dell’88% degli ordini.

Se nel 2020, la produzione di macchine utensili, robotica e automazione, si è attestata a 5.1 miliardi di euro, registrando un calo del 20,4% rispetto al 2019, secondo stime UCIMU, per il 2021 si intravedono segnali preliminari piuttosto incoraggianti.

Quest’anno la produzione dovrebbe crescere, del 10,9%, a 5,7 miliardi di euro. L’export si dovrebbe attestare a 3,1 miliardi di euro, pari al 9,4% in più dell’anno precedente.

Anche il consumo crescerà sfiorando i 4 miliardi di euro, pari al 10,9% in più rispetto al 2020. La vivacità della domanda nazionale di robotica farà da traino per le consegne dei costruttori, attese in crescita a 2,6 miliardi (+12,7%), e per le importazioni che dovrebbero attestarsi a 1,3 miliardi (+7,6%).

La transizione digitale, l’industry 4.0 e i problemi delle Pmi

Macchine e sistemi per l’automazione che sono parte fondamentale della transizione digitale della nostra industria. Nel periodo 2015-2019, sono state acquistate 60.000 nuove macchine utensili, contro le 39.000 nuove macchine acquistate nel quinquennio precedente, vale a dire il 50% in più.

La trasformazione digitale e l’aggiornamento tecnologico hanno interessato maggiormente le aziende di dimensione medio grande. Le aziende di piccole dimensioni hanno fatto investimenti in nuova tecnologia ma in misura decisamente limitata. È evidente però che a queste ultime occorra più tempo di quanto non necessitino le grandi”, si legge nel commento ad un’indagine UCIMU.

Questo per almeno due ordini di ragione, ha spiegato Barbara Colombo, Presidente dell’Associazione. Il primo è legato alla liquidità: “Gli investimenti in nuove tecnologie di produzione, specie se di ultima generazione, sono costosi e pesano sui budget delle realtà di dimensione ridotta che devono quindi spalmare su periodi più ampi i loro acquisti”.

Il secondo, non meno importante, legato alla cultura: “Occorre tempo per comprendere tutte le dinamiche legate a questa transizione e vincere il timore di dover pensare anche ad una riorganizzazione del modo di lavorare”, ha aggiunto Colombo.

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