L'investimento

Nucleare, lo Stato pronto ad investire 200 milioni di euro su Newcleo

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Il Governo è pronto ad investire 200 milioni di euro in Newcleo, startup italiana specializzata in nucleare di nuova generazione. Lo Stato, con questa operazione, diventa azionista con circa il 10% del capitale dell'azienda torinese, sostenendo lo sviluppo di reattori modulari avanzati.

Che il Governo, in una nota congiunta dei Ministri dell’Ambiente e del Made in Italy, abbia manifestato apertamente l’intenzione di investire nel nucleare di nuova generazione lo avevamo già detto. Così come dell’impegno a sostenere i progetti dell’italiana Newcleo.  Il dato saliente di questa storia però, è che lo Stato è pronto ad investire 200 milioni di euro nella startup guidata da Stefano Buono.

Lo Stato tra i principali azionisti

La notizia arriva come corollario dell’annuncio fatto ieri dai titolari dei due Dicasteri, naturale prosieguo di un’operazione di venture capital già aperta dall’azienda torinese. In particolare, secondo fonti vicine al Governo, attraverso l’utilizzo di Società controllate, lo Stato arriverebbe a detenere circa il 10% del capitale di Newcleo.

La crescita internazionale di Newcleo

Il Gruppo, la cui tecnologia è stata riconosciuta dalla European Small Modular Reactor Industrial Alliance come una delle soluzioni più promettenti per garantire future fonti energetiche sostenibili in Europa, ha il 90% del capitale italiano. Tuttavia, per ovvie ragioni, opera soprattutto in Francia, sebbene abbia annunciato di recente la firma di importanti accordi per 3,2 miliardi di euro con JAVYS e VUJE, due aziende nucleari in Slovacchia. Le sinergie in campo sono molte: tra le imprese coinvolte nelle operazioni di Newcleo figurano Danieli, Saipem, Maire e Fincantieri. In Italia, le attività dell’azienda sono attualmente limitate alla ricerca, con l’ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) che gioca un ruolo centrale attraverso il centro di Brasimone

I numeri di Newcleo

Allo stato dell’arte, la società fondata nel 2021, ha 1.100 dipendenti (400 in Italia) e un fatturato da 50 milioni di euro. Numeri che le hanno permesso di entrare a far parte  della coalizione trasnazionale per il nucleare istitituita nel 2024 dalla Commissione europea, allo scopo di realizzare nel più breve tempo possibile i cosiddetti small modular reactor, impianti nucleari di piccola taglia, più facili da produrre ed assemblare. Si tratta di reattori di dimensioni contenute, ma pur sempre basati sul sistema della fissione nucleare, tecnologia attualmente vietata dalla legge italiana, con in media una capacità di massimo 300 MW (circa un terzo della capacità di generazione dei tradizionali reattori nucleari).

L’obiettivo: un reattore avanzato entro il 2031

Più nel dettaglio, Newcleo punta a costruire il suo primo advanced modular reactor sperimentale entro il 2031. L’obiettivo è ambizioso in quanto contempla la realizzazione in soli 6 anni, di un piccolo reattore modulare di quarta generazione, raffreddato a piombo liquido e alimentato con le scorie provenienti dai reattori tradizionali.

Gli investitori di Newcleo

Tra i principali investitori che puntano su questo tipo di innovazione, ciascuno con non più del 10% del capitale, vanno annoverate società come Malacalza, Azimut, Inarcassa. All’ultimo bilancio, il capitale raccolto ammontava a 537 milioni di euro.

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