Quest’anno arriverà un po’ in ritardo, ma in grande stile. Il Giorno del Ringraziamento non ha proprio nulla di italiano, anzi: è proprio la cosa più a stelle e strisce a cui si può pensare dopo la torta di mele. La festa statunitense in cui si ringrazia Dio per il raccolto, istituita dai Padri Pellegrini arrivati a Plymouth dall’Inghilterra, fino a qualche anno fa ricordava tutt’al più i tacchini divorati in famiglia nei film d’oltreoceano; adesso i suoi effetti li sentiamo eccome anche qui, e sono molto concreti.
Già, perché il Thanksgiving è da un po’ di tempo il nuovo “cuore” della stagione degli acquisti natalizi, grazie all’istituzione del Black Friday (il giorno dopo il Ringraziamento, che cade l’ultimo giovedì di novembre) e del successivo Cyber Monday: le giornate più attese e ambite sia per i negozianti che per i clienti. Quest’anno, complice il calendario, arriveranno insolitamente tardi, ma i colossi dell’e-commerce hanno già pensato a risolvere la situazione.
Resi popolari da Amazon, questi giorni di sconti speciali sono ormai diventati più ghiotti dei saldi invernali, e scelti da sempre più persone per non trovarsi impreparati con i regali di Natale. E quest’anno, secondo le stime che stanno cominciando a girare, i numeri in ballo saranno ancora più clamorosi.
Dall’America alla Cina
Eppure il “Venerdì Nero” non è l’unica tradizione esotica legata a vendite da capogiro. In Cina, infatti, l’appuntamento è ancora prima: l’11 novembre, ovvero il “giorno dei single” o Singles’ Day, in cinese Guanggun Jie. Si tratta di una festa molto recente (c’è dal 1993) e popolarissima tra i giovani (non a caso il giorno scelto, 11/11, è già di per sé una celebrazione dello stare da soli) e sempre più coppie la scelgono per sposarsi e dire addio alla loro vita da single.
Il Singles’ Day, oggi, è in assoluto la più grande giornata di shopping online e offline al mondo; merito soprattutto di Alibaba e del suo creatore, Jack Ma. Proprio su Alibaba quest’anno ci si aspetta di superare i 37 miliardi di dollari in transazioni in sole 24 ore, e la fetta più grossa sarà merito degli acquisti online. E i competitor non badano a spese per entrare in questa formidabile scia, basti pensare che Shopee, applicazione di e-commerce popolare nel Sud-Est asiatico, ha di recente reclutato nientemeno che Cristiano Ronaldo come testimonial per le sue giornate di sconti.
Meglio una spedizione più lenta ma gratis
Secondo un recente studio di Deloitte, anche se la fiducia dei consumatori USA rispetto alle proprie finanze è un po’ diminuita rispetto all’anno scorso, la propensione alla spesa – e nella fattispecie, alle spese della stagione natalizia – non diminuisce. Soprattutto per quanto riguarda le spese online.
Le vendite tramite eCommerce dovrebbero crescere del 14-18% durante la stagione invernale, col 6% in più per quanto riguarda l’uso dello smartphone per gli ordini (gli altri dispositivi, invece, rimangono costanti).
Per due terzi dei consumatori americani, lo shopping natalizio inizierà (e forse si concluderà) in Rete, e metà di loro, se proprio dovrà entrare in un negozio fisico, lo farà per dare un’occhiata di persona ai prodotti in vendita per poi ordinarli su Internet a un prezzo inferiore.
Un fattore importante, quando si compra online, è legato alle spese di spedizione. Oggi chi non ha già un programma dedicato (come Amazon con Prime) offre, in diversi casi, la scelta tra spedizione gratuita e spedizione veloce (a pagamento), ma l’80% dei consumatori, secondo l’indagine, è più che disponibile ad aspettare 3 giorni o più pur di non spendere ulteriormente; successo anche per il meccanismo compra-online-ritira-in-negozio, che verrà scelto da quasi la metà dei consumatori.
Un Black Friday lungo un mese
Il Black Friday, in ogni caso, rimane l’appuntamento occidentale di gran lunga più atteso. Amazon, in realtà, ha già cominciato: l’8 novembre ad aprire le danze è stata “Tesori Nascosti”, con la prima serie di offerte, soprattutto in ambito tech. Da qui in poi sarà tutto un affollarsi di promozioni imperdibili che culmineranno il 29 novembre e il 2 dicembre, con una coda lunga fino al 6 dell’ultimo mese dell’anno.
Come di consueto, Amazon ha esteso per tutto il periodo natalizio il tempo massimo per effettuare i resi, fino al 31 gennaio 2020; un po’ per non scoraggiare gli acquisti compulsivi (la tentazione di cliccare su un oggetto che vediamo avere fortissimi sconti ancora per pochi minuti, anche se non ci serve, è tema da trattati di psicologia) un po’ per dare modo a chi ha ricevuto un regalo non gradito o già posseduto di restituirlo, ottenendo in cambio un buono Amazon; il che, di fatto, ormai equivale a moneta sonante, considerando che sul marketplace c’è davvero di tutto.
Ma la vera chicca è il Cyber Monday
Un crescendo drammatico e poi un climax di acquisti, ben testimoniato dai grafici che illustrano la crescita di transazioni nel periodo più caldo. Con la complicità di offerte per la telefonia mobile sempre più convenienti (basta vederle su SosTariffe.it per rendersene conto), le ore passate sulle app dedicate allo shopping sono sempre di più.
L’anno scorso, per capirci, solo sui dispositivi Android fuori dalla Cina il tempo complessivo passato sulle app per gli acquisti nella settimana del Black Friday e nelle tre successive è stato di 2,2 miliardi di ore. Negli Stati Uniti, la previsione per quest’anno parla di 230 milioni di ore. Numeri di cui non ci si può stupire, considerando che la “Generazione Z”, i post-Millennial nativi digitali, ormai considerano l’acquisto online come la forma principale di transazione: man mano che invecchiano e hanno un maggior potere d’acquisto, le aziende che più di tutto hanno puntato sul digital retail – non solo Amazon, ma anche Wish, Zalando, eBay, Rakuten e così via – superano ogni precedente record di fatturato.
In particolare, tra le generazioni più giovani si registra un successo del Cyber Monday – dedicato tradizionalmente all’hi-tech, dagli smartphone ai televisori, dalle console di gioco agli apparecchi per la domotica come quelli della serie Echo – rispetto al Black Friday: secondo Deloitte, la Generazione Z e i Millennial (rispettivamente per il 65% e il 61% del totale) stanno aspettando proprio il “Lunedì cibernetico” per cercare le occasioni più ghiotte.