Basta odissee con SPID. L’ultima per ottenere l’identità digitale è stata vissuta anche dall’attore Alessandro Gassmann, che ha raccontato l’esperienza su Twitter: “Ho passato due ore con una persona gentilissima, direi un angelo, per cercare di ottenere il mio SPID … una delle operazioni più difficili, complesse, misteriose mai esistite. Non ci siamo riusciti, riproverò… ma vi rendete conto della complessità di questa operazione?!!!!!!”
Delegare chi ha SPID o CIE
Il Governo è corso ai ripari per chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie e così ha pensato di introdurre la delega per consentire a chi ha SPID o CIE (la carta d’identità elettronica) di accedere ai servizi della pubblica amministrazione, dai servizi dell’Inps o a quelli dell’Agenzia delle Entrate, come la dichiarazione precompilata, al posto di chi non ha o non riesce ad ottenere l’identità digitale.
La novità
La norma consente infatti “a chiunque di delegare l’accesso a uno o più servizi a un soggetto titolare” di Spid o Cie. Acquisita la delega sarà generato “un attributo qualificato associato all’identità digitale del delegato“.
La novità è contenuta nella bozza del decreto Recovery, la cui approvazione è attesa in giornata dal Consiglio dei ministri. Il decreto, arrivato a 65 articoli, contiene le norme della semplificazione e della governance dei fondi del PNRR.
Chi e come gestirà il nuovo sistema di deleghe?
Una volta approvata la norma sulla delega per lo SPID e CIE, quale società e tecnicamente in che modo sarà gestito il nuovo sistema di deleghe?
È stato chiesto il parere del Garante della Privacy?