L’UE investe nella transizione digitale della Nigeria
L’Unione europea sosterrà la transizione digitale dell’economia della Nigeria con un piano di investimenti pari a 820 milioni di euro. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, in occasione di un meeting con il vicepresidente del Paese africano, Yemi Osinbajo.
Il pacchetto di interventi finanziari è desinato al miglioramento della connettività, che sarà più diffusa e sicura, alla digitalizzazione dei servizi, allo sviluppo di nuove competenze e professioni, all’interno di una cornice di governance dell’innovazione che faccia perno sulla democrazia e un approccio etico umano-centrico alle nuove tecnologie.
L’iniziativa rientra nel programma di investimenti “Global Gateway Africa-Europa” del valore di 150 miliardi di euro, che era stato annunciato in precedenza dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Durante l’incontro tra la Vestager e Osinbajo non si è parlato solamente di innovazione tecnologica e trasformazione digitale, ma anche di energia e in particolare di gas, che è stato considerato come “carburante della transizione”.
Logistica e infrastrutture cuore della transizione
Secondo uno studio pubblicato da Agility, dal titolo “Emerging Markets Logistics Index”, sulle 50 economie più avanzate del continente africano, la Nigeria si è posizionato al 34° posto nella classifica generale, ma al 31° per quel che riguarda il digital readiness, cioè la maturità digitale del Paese in termini di competenze e conoscente tecnologiche (dove si posizionano bene anche Kenya e Ghana).
In particolare, la Nigeria si è posizionata al 12° posto per quanto riguarda le opportunità di crescita legate al mercato della logistica. Comparto questo che è stimato in rapida affermazione per il 2022, indipendentemente dalle carenze delle catene di approvvigionamento globali e continentali, o dal rialzo dei prezzi delle materie prime.
Questo perché le economie che in precedenza venivano definite in fase di sviluppo oggi sono molto più resilienti e preparate ad affrontare i mercati globali.
Circa i due terzi dei professionisti del settore in Nigeria hanno indicato come criticità da affrontare nell’immediato i colli di bottiglia nei porti e negli aeroporti, la mancanza di una moderna e capillare infrastruttura di trasporto a livello nazionale.
L’Europa rincorre la Cina in Africa
Attraverso il meccanismo chiamato “Global Gateway”, in qualche modo un’alternativa alla Nuova Via della Seta cinese, l’Unione europea potrebbe investire in Africa circa 150 miliardi di euro per creare un ecosistema dell’innovazione più digitale, sostenibile e in grado di reggersi in piedi da solo.
L’Europa vuole inaugurare una nuova fase di rapporti economici, commerciali e politici con il continente africano, proprio per contrastare l’avanzata cinese. Di tutto questo, comunque, si parlerà in occasione del vertice Unione europea – Unione Africana in calendario il 17 febbraio prossimo.