Nicola D’Angelo è stato nominato Consigliere di Stato. Ce ne rallegriamo con lui: se lo merita.
Dopo avere incrociato le spade per sette anni come commissari AGCOM ne ho imparato ad apprezzare competenza e rigore.
Certo, qualche volta mi faceva pensare a quell’eroe della Guerra Civile spagnola, El Campesino, che dopo avere combattuto i fascisti dalla parte dei repubblicani era stato spedito dalla NKVD a scavare buche nel cantiere della metropolitana di Mosca.
Ma questo pasionario della sinistra repubblicana che è il nostro Nicola deve sapere che condivide il privilegio del Consiglio di Stato con un personaggio che invece gli è sicuramente affine, Léon Blum. Il capo del Fronte popolare negli anni Trenta in Francia.
Per la verità ci sarebbe anche Giolitti, ma sospetto che il ministro della malavita non emozioni le corde del mio amico, decisamente più le mie.
Nel romanzo I Duellanti di Joseph Conrad, c’è un vincitore e uno sconfitto. Non così all’AGCOM dove con una certa presunzione mi sembra che la ragione sociale è stata quella di fare bene le cose e rapidamente.
Circa i clivages ideologici, questi ci saranno sempre.
Se ancora si discute se avesse ragione Burke o Paine ci permetterete, a un livello molto, molto più umile, di dibattere se qui o là avevo ragione io o lui. No?