Stati Uniti
I figli delle star sono troppo spesso immortalati dai reporter che senza troppi problemi ne mettono in giro le foto anche se si tratta di minori. Negli Stati Uniti è però partita la protesta.
#nokidspolicy è l’hashtag di una campagna lanciata negli Usa e che va guadagnando sempre più sostegno, sia tra gli attori che vogliono tutelare l’immagine dei loro figli sia tra le testate che rinunciano a pubblicarne le foto senza il consenso dei genitori.
Tom Cruise e Katie Holmes, Jennifer Aniston e Jennifer Lawrence sono tra le star di Hollywood che sostengono questa campagna, avviata dall’attrice Kristen Bell, racconta la testata 233grados.
E’ così nato un gruppo di pressione sotto lo slogan ‘figli no‘: ogni star che aderisce si impegna a non rilasciare interviste ai media che utilizzano immagini dei figli senza il consenso dei genitori.
Nel frattempo, Kristen Bell sta girando per le redazioni e gli studi televisivi per parlare con i dirigenti delle varie testate, spiegando loro che “o sottoscrivono un formale impegno in tal senso oppure non avranno più interviste dagli artisti che aderiscono“.
#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).
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L’attrice, 33 anni e madre di una bambina di 11 mesi, sostiene che non è giusto che i figli delle star siano esposti alla ribalta e alla curiosità del pubblico solo perché i loro genitori sono famosi. E aggiunge che i piccoli non sono preparati e quando vengono ritratti dai reporter “sentono di essere braccati da un predatore sessuale“.
“Difenderò fino al giorno della mia morte il diritto di mia figlia a non essere influenzata dalla professione che ho scelto”, ha dichiarato all’AP.
La campagna non ha mancato di generare anche qualche polemica e critiche nei confronti degli attori che hanno aderito, considerandola un po’ frivola e (soprattutto) che ci siano cause più importanti del boicottaggio di certi media. Intanto però un buon risultato sembra sia stato raggiunto, visto che fra le testate che hanno aderito c’è ance un pezzo grosso come People.