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Nokia, dopo l’addio ai cellulari guarda ad Alcatel-Lucent?

Europa


Cresce sulla Borsa di Parigi il titolo di Alcatel-Lucent sulla scia dei rumors su un possibile interesse di Nokia per la società franco-americana: intorno a mezzogiorno il titolo stava guadagnando 4,17% a 2,97 euro e segna le performance migliori dell’indice di riferimento, il CAC 40.

Le indiscrezioni non sono state confermate dalle due aziende, ma secondo un analista londinese, Nokia potrebbe presentare un’offerta sull’intera società utilizzando i proventi della vendita della divisione mobile a Microsoft.

Secondo le indiscrezioni, l’offerta potrebbe attestarsi a 4,10 dollari per azione.

Lo scorso anno, Nokia ha ceduto la divisione Devices and Services a Microsoft per 5,4 miliardi di euro. L’operazione, dopo l’ultimo atteso via libera da parte del Governo di Pechino, è stata chiusa lo scorso 25 aprile e comprende anche la cessione per un periodo di 10 anni del portafoglio delle licenze tecnologiche dell’azienda finlandese all’acquirente Usa.

Il gruppo finlandese, liberatosi della ‘zavorra’ dei cellulari, si concentrerà ora sul business delle reti e, non a caso, alla fine di aprile ha nominato alla carica di Ceo Rajeej Suri, già a capo di Nokia Solutions and Networks (NSN).

Stando ai dati dell’ultimo trimestre, la divisione che si occupa degli apparati di rete ha registrato un incremento dei margini del 40% con utili operativi pari a 216 milioni di euro. Le attività wireless, in particolare, hanno rappresentato il 90% del fatturato.

Ieri, la società ha anche annunciato la creazione di un fondo da 100 milioni di dollari per lo sviluppo di nuove soluzioni legate al settore delle auto intelligenti.

Alcatel-Lucent, dal canto suo, versa in grosse difficoltà: nel 2013 la società ha registrato una perdita di 1,3 miliardi di euro dopo una perdita di oltre 2 miliardi l’anno precedente. La capitalizzazione di Borsa si attesta a 8,15 miliardi di euro, in calo del 10% dall’inizio dell’anno.

A ottobre dello scorso anno, la società ha annunciato la soppressione di 10 mila posti di lavoro in tutto il mondo.

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