#eJournalism, Renzi adotti subito in Italia il Freedom Information Act

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Parte in Italia l’iniziativa, sostenuta da diverse associazioni e circa 2 mila esponenti della società civile, per chiedere a Renzi l’adozione del Freedom Information Act che ‘consentirebbe di rivoluzionare il rapporto tra PA e cittadini’.

Italia


Matteo Renzi

“Ora che il Futuro è finalmente arrivato, signor Presidente, che facciamo, lo vogliamo adottare questo Freedom of Information Act?”.

L’Iniziativa per l’adozione del Freedom of Information Act (FOIA) in Italia chiede al nuovo presidente del Consiglio di rispettare l’impegno che ha preso con i cittadini quando, alla fine del 2012, ha dichiarato: “La prima cosa in assoluto che farei da premier è … adottare il Freedom of Information Act“.

 

L’impegno – ricorda in una nota l’Iniziativa, a cui aderiscono diverse associazioni e circa 2.000 esponenti della società civile* – risale alla campagna per le primarie del PD, vinte a fine 2012 da Bersani, quando lo slogan di Renzi era “Il Futuro è Adesso“, ma è stato richiamato anche nel discorso per la fiducia tenuto in Senato.

L’adozione di un FOIA anche in Italia – rileva il documento – “consentirebbe di rivoluzionare l’impostazione del rapporto tra PA e cittadini, ponendolo finalmente su un piano di parità e di ritrovata fiducia, presupposto essenziale per il sano funzionamento di una democrazia”.
 

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Una modifica della legge attuale nel senso auspicato è l’unico mezzo per ottenere la trasparenza e l’efficienza tanto conclamate dai vari governi, ma per il cui raggiungimento è sempre mancata una concreta volontà politica.

“E’ in questo senso che Iniziativa – precisa la nota – ricorda oggi a Matteo Renzi il suo impegno e si augura che esso venga mantenuto, inaugurando quindi una nuova stagione di trasparenza e di fiducia nel paese”.

 

Nel documento Iniziativa ricorda anche un passaggio della lettera consegnata il 23 luglio dall’associazione al presidente della Camera, Laura Boldrini, in cui si sottolineava come il primo passo da compiere fosse l’abrogazione di tre punti della normativa vigente:

 

  1. Eliminare la restrizione che consente l’accesso ai documenti pubblici unicamente a coloro che hanno un interesse “diretto, concreto e attuale” e giuridicamente tutelato;
  2. L’obbligo di motivare la richiesta d’accesso ai documenti. Dovrà essere caso mai la Pubblica Amministrazione a motivare un eventuale diniego all’accesso;
  3. Abrogare il divieto di accedere ai documenti pubblici al fine di esercitare un controllo dell’operato delle Pubbliche Amministrazioni, equiparando quindi la normativa italiana in materia a quella del resto del mondo.

 

 

* Aderiscono all’Iniziativa: Articolo 21, Associazione Allievi SSPA, Associazione italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, Associazione Nazionale Archivistica italiana, Associazione Nazionale Donne Elettrici, Associazione Nazionale Stampa On line, Associazione Stampa Romana, Citttadinanzattiva, Conoscere per Deliberare, Consiglio italiano per le Scienze Sociali, Datagov.it, Diritto di Sapere, FNSI, Fondazione Critica Liberale, Fondazione Di Vittorio, Forum PA, Giornalismo e Democrazia, Istituto per le Politiche dell’Innovazione, Libertà e Giustizia, LSDI- Libertà di Stampa e Diritto all’Informazione, Nuova Informazione, Openpolis, Ossigeno per l’Informazione, Rete degli Archivi per non Dimenticare, Science Writers in Italy, Senza Bavaglio, Social Watch Italia, Società Italiana delle Storiche, Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, Società Pannunzio per la libertà d’Informazione, Unione Nazionale Cronisti Italiani.



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