#Ilsocialpolitico è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e @Social_politico.
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Italia
La principale compagnia aerea italiana è tornata a riempire le pagine dei giornali dopo le vicissitudini legate alla sua ristrutturazione societaria avvenuta tra la fine del 2008 e gli inizi del 2009. Oggi, rispetto a quei giorni, le notizie riguardanti la vendita di Alitalia passano anche e soprattutto per il web. Abbiamo allora analizzato la web reputation di Alitalia dopo l’interessamento di Etihad.
Digitando Alitalia su Google ci vengono restituiti circa 6.360.000 risultati. Il primo risultato è ovviamente il sito internet, un asset fondamentale per una compagnia aerea. Per quanto riguarda la popolarità raggiunta dal sito la piattaforma Alexa lo posiziona al 393esimo posto in Italia e al 11,699esimo nel mondo. La popolarità di un sito è calcolata utilizzando una combinazione data dalla media dei visitatori giornalieri e dalle pagine visualizzate da utenti provenienti dall’Italia durante il mese scorso. La percentuale di visite a questo sito che provengono da un motore di ricerca si attestano al 31,50%. Gli utenti che invece arrivano dai social network ( Facebook) si attestano al 4,2%.
Abbiamo voluto monitorare il flusso di ricerche mondiale su Google per capire quali eventi hanno generato picchi di ricerche su Alitalia. Come ci si poteva immaginare il picco maggiore di ricerche, pari a 100, (google trend resitituisce una scala da 0 a 100) si è avuto nei caldi giorni del settembre 2008. In questa data la Cnn riportava la notizia di un’Alitalia vicino al fallimento. In seguito sarà nell’aprile 2010 che la rete ritornerà ad interessarsi di Alitalia. Nella primavera del 2010 è una notizia della stampa francese “Alitalia riprende i voli verso il Giappone” a suscitare un picco di ricerche su google pari a 60. Il trend di ricerche continuerà a diminuire fino a gennaio di quest’anno, quando si realizza un numero di ricerche pari a 43 in concomitanza con un’agenzia di stampa francese che smentisce i colloqui di salvataggio tra Air France e Alitalia. Possiamo notare quindi come l’opinione pubblica francese senta molto da vicino la questione Alitalia, arrivando tramite i suoi media nazionali ad influenzare il traffico internet. Nei giorni in cui scriviamo le ricerche si impennano a quota 47, in coincidenza con le notizia dell’Irish Time in cui Lufthansa chiede all’Ue di bloccare la trattativa tra Etihad ed Alitalia ipotizzando un illecito di concorrenza sleale.
Social Media
Alitalia è presente sia su Facebook che su Twitter. Sul social dei 140 caratteri i numeri di @alitalia dicono: 2.048 tweet rilasciati, 716 profili seguiti e 47.400 follower. Il profilo Twitter di Alitalia non ha un livello di attività elevatissimo considerati la media di 3,3 tweet postati al giorno. Anche la popolarità (numero di follower e retweet) non è irresistibile: degli ultimi 197 tweets ne sono stati retwettati 78 per un totale di 574 volte. Alitalia fa decisamente meglio nell’interazione con i propri follower/clienti. Abbiamo rilevato che negli ultimi 200 tweets in 136 tweets sono stati citati uno o più utenti di Twitter. In totale sono 161 le volte in cui qualcuno è stato menzionato, di cui 87 diversi utenti di Twitter. Sono tantissime le risposte date ad un altro utente (123 tweets).
Sul topic #Alitalia il tweet di maggiore influenza (24 retwwet, 14 preferiti) è stato rilasciato dal ministro dei Trasporti che attacca Lufthansa per l’intromissione nella trattativa con Etihad. Maurizio Lupi, il 4 febbraio, ha postato il seguente tweet: “La verità è che i tedeschi di #Lufthansa speravano nel fallimento di #Alitalia per dividersi le spoglie del nostro mercato”.
Su Facebook Alitalia ha una fan page che dimostra un buon livello di popolarità (1.150.497 “Mi piace”) ed un altrettanto apprezzabile livello di interazione con gli altri utenti (5.369 ne parlano). Nell’ultima settimana sono stati inseriti 12 post che hanno raggiunto un livello di engagement molto alto: 898 like, 127 commenti e 82 condivisioni. Da qualche mese anche sul social più diffuso in Italia sono stati inseriti gli Hashtag. Grazie alla funzione cancelletto possiamo quindi focalizzare alcuni temi cardine delle discussioni su facebook. Sull’argomento #Alitalia il post di maggior impatto (92 like, 50 condivisioni, 7 commenti) riprende una nota di Roberto Maroni in cui chiama la lega a raccolta per difendere il sistema aeroportuale di Malpensa (92 mi piace, 6 commenti, 57 condivisioni)
La verità è che i tedeschi di #Lufthansa speravano nel fallimento di #Alitalia per dividersi le spoglie del nostro mercato. ST
— Maurizio Lupi (@Maurizio_Lupi) 4 Febbraio 2014
Pubblicazione di Gualtiero de Paoli.
Giornali Online
L’analisi sui quotidiani online della web reputation della trattiva Etihad-Alitalia rimarca alcune tendenze già emerse nella nostra indagine. Su Repubblica l’articolo più virale riporta in auge le reazioni del governo italiano sulla polemica sollevata da Lufthansa nei confronti della trattativa.L’articolo “Stop della Ue a Lufthansa su Alitalia. Lupi: “Speravano nel fallimento” raggiunge 185 condivisioni su Facebook, 15 su Twitter e 9 su google plus. Possiamo quindi rilevare come sul web abbia fatto presa la campagna mediatica per favorire la trattativa con Etihad e contrastare l’attacco di Lufthansa. Non a caso l’articolo più coinvolgente del La Stampa è un pezzo di Economia che parla di una trattativa arrivata al rush finale. Il pezzo “Alitalia, trattativa con Etihad nella fase finale” è arrivato a 202 condivisioni su Facebook, 23 su Twitter e 2 su Google Plus. Sul Corriere fa invece presa la seconda tendenza emersa: la difesa leghista di Malpensa. L’articolo “Maroni: se per salvare Alitalia si tocca Malpensa sarà guerra totale” ottiene 87 condivisioni sui social network e 316 commenti da parte dei lettori.
dati raccolti dal 30 gennaio al 7 gennaio