Italia
#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di@andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
E così, la settimana scorsa, abbiamo letto della nuova funzionalità lanciata negli Stati Uniti da parte del social network di Menlo Park: i “trending topics” alla maniera di Twitter.
La funzionalità era una strada obbligata dopo la presa d’atto che gli hashtag, disponibili ormai da mesi, non si sono ancora imposti nelle consuetudini degli utenti se non da parte di coloro che ripubblicano in modo automatico i propri tweet anche su Facebook. Le tendenze sono un modo per renderli visibili e quindi effettivamente utili.
La mossa inoltre è necessaria dopo che la revisione dell’algoritmo di cui abbiamo abbondantemente parlato nei nostri Vortici Digitali ha tagliato abbondantemente la portata delle Pagine degli editori: starà a questi ultimi lavorare in tempo reale per “farsi trovare” all’interno delle conversazioni che gli utenti seguiranno anche all’interno di Facebook. Il real-time marketing non è certo una novità, ma con questo cambiamento sarà ancor più rilevante per generare valore. Il “leggilo più tardi” e la correlazione fra le news, già comunicati negli scorsi mesi, saranno le appendici naturali di questo passaggio così come il lancio di “Paper”, il concorrente di Flipboard che Facebook offrirà agli utenti per farsi percepire come “packager” di news, informazioni e contenuti professioonali” e che oggi è limitato alle “Liste d’interesse” entro le quali è possibile aggregare Pagine ritenute meritevoli di essere seguite con più attenzione a latere della propria Bacheca.
La domanda – un po’ provocatoria – è però: “Sarà vero?”.
Sono tanti, infatti, i cambiamenti annunciati da parte di Facebook che però non si sono mai tradotti in realtà. Dal redesign della Bacheca, che avrebbe dovuto frammentarsi in aree diverse al pulsante “Want” che avrebbe dovuto rivoluzionare il posizionamento del social network nei confronti del commercio elettronico e degli inserzionisti più attenti al business online, sono molti i casi di funzionalità immesse sul mercato, ma poi ritirate per un bug fixing che evidentemente ha concluso il suo percorso bocciandole.
E’ una cultura, quella di Facebook, per certi aspetti differente da quella di Google: mentre il motore di ricerca di Mountain View considera tutti i servizi costantemente in beta, Facebook preferisce evolvere introducendo direttamente online le proprie innovazioni per poi ritirarle e verificarle più nel concreto.
Per molti aspetti è quanto è più di recente avvenuto con la modifica del tasto “Condividi”: apparentemente, dopo aver fatto scalpore con i nuovi wording “Pubblicalo tu” o “Fai circolare”, ha fatto marcia indietro ritenendo più efficace la buona vecchia dicitura.
Che fare, dunque? Prestare attenzione ai cambiamenti è sempre corretto, ma ancora una volta è giusto non affidare esclusivamente il proprio business a una piattaforma digitale: i repentini capovolgimenti di fronte di una modifica tecnica o le stesse abitudini degli utenti che possono cambiare nel corso del tempo possono infatti ritorcersi contro di noi. Meglio affidarsi a un piano di web-marketing organico che tenga conto di un paniere più ampio di strumenti così da rendere più stabile e solido il modo con cui sappiamo intercettare e coinvolgere i nostri potenziali utenti.