Italia
La Commissione Bilancio della Camera ha approvato a sorpresa la Web Tax, che in un primo momento era stata accantonata.
Il voto favorevole è arrivato venerdì in serata e dà il via libera all’emendamento alla legge di Stabilità, primo firmatario Edoardo Fanucci (Pd) – che riprende la proposta di legge dell’onorevole Francesco Boccia.
In particolare, servizi e prodotti online di multinazionali del web come Google e Amazon potranno essere acquistati, in Italia, solo “da soggetti titolari di una partita Iva italiana”.
Approvato anche l’emendamento a prima firma di Stefania Covello (Pd) sulla tracciabilità dei profitti che, come ha spiegato la stessa deputata, “offre garanzie per la correttezza delle transazioni. Consente infatti ai notai di trattenere anche gli importi inferiori ai centomila euro proprio con lo scopo di garantire correttezza, trasparenza e giusta conclusione delle transazioni. Resta comunque ferma giustamente l’esclusione per la parte di prezzo o corrispettivo oggetto di dilazione”.
Il governo si è rimesso all’Aula, dando così il suo implicito via libera al provvedimento.
L’Ok della Commissione Bilancio è un primo sì, ma di un certo peso, all’obbligo per le società che acquistano spazi pubblicitari sul web di servirsi di soggetti titolari di una partita Iva italiana.
I maggior introiti per il Fisco potrebbero arrivare a qualche centinaio di milioni. A questo punto è più difficile che la norma possa saltare, perché anche il probabile maxi-emendamento del governo a Montecitorio dovrà tenere conto di quanto deciso in commissione. La terza lettura in Senato, in vista dell’ok definitivo, non dovrebbe portare modifiche.