Italia
Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona (@massidona), Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Dove finisce la tredicesima degli italiani? E’ la domanda che, in questi giorni, più spesso mi sento rivolgere dai giornalisti che vogliono analizzare il trend di consumo del periodo; purtroppo la risposta non è delle più allegre: pochi regali, solo quelli utili e per i più piccoli, molte bollette e debiti da pagare per un Natale che si prospetta tra i più sobri degli ultimi anni. Non è, però, l’abbassamento dei consumi a livello quantitativo a preoccuparci quanto un certo impoverimento qualitativo che ha, in alcuni casi, dei connotati drammatici.
Pensiamo alla spesa alimentare: nonostante la crisi, gli italiani non rinunciano a pranzi e cene di Natale, ma la qualità dei prodotti acquistati è sensibilmente in calo. Oggi siamo sempre più indotti a comprare marche low cost e prodotti in offerta, ma la scelta è vincente soltanto se si acquistano prodotti di qualità accettabile e se il “3×2” riguarda alimenti con una lunga data di scadenza.
Insomma stare attenti al portafoglio adottando una strategia di consumo critico va più che bene, ma l’importante è che l’ansia di risparmiare a tutti i costi non porti effetti paradossali, acquistando prodotti che non valgono nemmeno la cifra con cui li ho pagati o risultano del tutto inutili.
Raccogliendo un po’ di materiale per il mio ultimo libro dedicato allo shopping on-line “Aggiungi al carrello“, ad esempio, ho scoperto che i servizi più venduti sui social shopping sono: un corso di decorazione di torte e un giro in mongolfiera. E’ un segnale preoccupante di una certa schizofrenia dei consumatori che da un lato tagliano qualcosa di essenziale (come la carne) e poi magari vanno a comprare l’esperienza “alternativa”, che probabilmente fa bene all’umore, ma non è necessariamente essenziale.
Una maggiore educazione a consumare eviterebbe di cadere in certe trappole e d’altra parte eviterebbe tanti sprechi che ancora accadono nelle nostre case. E basta fare un giro per i cassonetti dell’immondizia dal 24 al 26 dicembre per vedere quanto si spreca, tra giochi, imballaggi e cibo di ogni genere. Anche Papa Francesco un po’ di tempo fa è intervenuto autorevolmente sull’argomento con un tweet straordinariamente attuale, soprattutto nel periodo natalizio: “La cultura dello scarto – scrive il Pontefice – produce molti frutti amari, dallo spreco di alimenti all’isolamento di tanti anziani”. Bisognerebbe pensarci, ancora più nei giorni di festa…