Stati Uniti
Immaginate di effettuare un ordine online e di poter ricevere il vostro pacchetto entro mezzora…recapitato da un drone: ebbene, non è fantascienza, ma un progetto su cui sta lavorando Amazon e che potrebbe concretizzarsi entro il 2015.
Il progetto si chiama Amazon Prime Air e ne ha svelato i dettagli il Ceo di Amazon, Jeff Bezos, nel corso di un’intervista al programma 60 minutes su CBSnews.
I droni, ha spiegato, potranno consegnare pacchi fino a un peso di 2,3 chili, corrispondenti all’86% dei prodotti generalmente spediti dall’azienda. Questi velivoli, oltre a essere ecologici, sono del tutto autonomi: controllati da un computer a bordo, sono in grado di recuperare le coordinate GPS del cliente cui effettuare la consegna e possono coprire un perimetro di 16 chilometri.
Il retailer americano, che si è confermato la meta preferita dagli americani per lo shopping del Black Friday, è finito al centro delle polemiche per un documentario della BBC in cui in giornalista ‘infiltrato’ ha descritto le condizioni di lavoro dei dipendenti del gruppo: turni lunghissimi e ritmi frenetici che esporrebbero i lavoratori al rischio di malattie fisiche e mentali.
I droni certo non allevieranno la fatica dei magazzinieri, soprattutto in questo periodo di shopping natalizio, ma di sicuro daranno ad Amazon un vantaggio notevole in termini di rapidità delle consegne, dopo che già il gruppo di Bezos si è impegnato coi clienti a consegnare gli acquisti entro 24 ore dall’ordine e, negli Usa, ha siglato un accordo con le Poste per assicurare il recapito dei pacchi anche di domenica.
Certo, è ancora presto per capire se Bezos ha giocato sul sicuro effetto pubblicitario di questa uscita – soprattutto in questo periodo di shopping frenetico – o se si tratterà di una vera rivoluzione. Lui dal canto suo assicura: “funzionerà e succederà”. Gli ostacoli non sono tanto tecnologici quanto normativi.
“Dal punto di vista tecnologico saremmo pronti ad avviare le operazioni commerciali appena le leggi necessarie entreranno in vigore”, si legge sul sito dell’azienda. La società spera che la Federal Aviation Administration – l’agenzia che regola l’aviazione civile – affronterà la questione entro il 2015.