Italia
Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona (@massidona), Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Siamo alla vigilia della settima edizione del Premio Vincenzo Dona Voce dei consumatori: domani alle 9,30 in una location del tutto nuova rispetto agli anni passati (il Teatro Argentina di Roma) rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e della cultura si daranno appuntamento per l’evento più importante del consumerismo italiano. Quest’anno parleremo di sostenibilità e green economy, chiedendoci, nel corso della nostra mattinata di lavori, se sono parole al vento o vera opportunità.
Ecco allora che affronteremo il tema dell’efficienza energetica, del riscaldamento globale, del Protocollo di Kyoto, dei rifiuti; ma parleremo anche di smart cities, di sostenibilità alimentare e di impronte (carbon foot print, water foot print, di impronta ecologica); rifletteremo sullo spreco, sullo sviluppo, sulla cultura; ci chiederemo infine se è possibile una crescita diversa o una decrescita (meglio sarebbe dire una a-crescita) che possa renderci felici sostenibili e felici.
Saranno proprio i protagonisti a raccontare le loro storie di sostenibilità; come ogni anno, anche questa edizione si è caratterizzata per ospiti di alto profilo: non solo alcuni importanti manager delle aziende a vario titolo coinvolte sui temi energetici, ambientali, del food (ne citerò alcuni per tutti: l’avv. Maurizio Molinari, presidente di Metaenergia, l’ing. Angelo Trocchia, presidente di Unilever Italia, Giuseppe Brambilla di Civesio, Presidente di Carrefour Italia, Vito Gulli, presidente ASDOMAR), ma anche alcuni addetti lavori e celebri opinion makers: mi riferisco, in particolare ai leader delle più importanti associazioni ambientaliste, come Legambiente e il WWF, ma anche a personaggi del calibro di Ermete Realacci, il professor Andrea Segré, il filosofo francese Serge Latouche, teorico della decrescita felice.
Un’altra novità riguarda l’impatto zero del Premio: ogni evento organizzato, infatti, ha un impatto sull’ambiente in termini di consumo e risorse, produzioni di rifiuti ed emissioni di CO2 ed altre sostanze inquinanti, sia per l’organizzazione sia durante l’evento stesso. Oggi è possibile però, grazie a oculate politiche di gestione normate attraverso la iso 20121, certificare la sostenibilità ambientale dell’evento.
Di fatto la norma permette di monitorare e verificare tutta una serie di parametri (percentuale di raccolta differenziata, utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, acquisti di materiali con certificazione ambientale, modalità di trasporto per gli spostamenti, ecc) che consentono di calcolare l’impatto ambientale dell’evento. Una volta calcolato sarà possibile attuare una serie di azioni (come ad esempio piantare un certo numero di alberi come è accaduto per il nostro Premio “Vincenzo Dona”) che in concreto andranno ad annullare il consumo di risorse e le emissioni inquinanti prodotte dall’evento stesso.
Non resta dunque che darvi appuntamento a domani dalle 9,30 al Teatro Argentina per un evento del tutto sostenibile!