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Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona (@massidona), Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Qualche giorno fa ho letto con interesse un articolo apparso su “Il Corriere della Sera” sulla possibilità di aprire l’Expo 2015 agli OGM. Le posizioni, una contraria, l’altra favorevole, erano rappresentate in un’intervista doppia dal “commerciante” Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e dallo “scienziato” Veronesi, direttore tra l’altro dell’Istituto Europeo di Oncologia.
Il primo ha esposto il proprio punto di vista contrario agli OGM, soprattutto perché danneggerebbero la nostra agricoltura e potrebbero compromettere la biodiversità; il secondo dice esattamente l’opposto affermando che gli OGM possono essere molto utili, offrendo tra l’altro maggiori garanzie per la sicurezza alimentare.
Il dibattito è proseguito nei giorni successivi sulle pagine dello stesso giornale con altre personalità illustri che hanno espresso la loro opinione; senza entrare nel merito dei pareri personali, mi permetto di sottolineare che in molti sembrano dimenticare che la nostra alimentazione è basata per oltre il 50% su prodotti di importazione e molti di questo sono OGM; nonostante i tanti proclami, la biodiversità in Italia, anche senza OGM, è già completamente trascurata.
Purtroppo nessuno racconta ai consumatori che certe coltivazioni intensive penalizzano la biodiversità, almeno quanto si teme possano farlo gli OGM. E poi il nostro Paese è già letteralmente invaso da piante esotiche di ogni tipo; i semi utilizzati dai nostri agricoltori sono in gran parte di importazione da Paesi che stanno investendo in ricerca su nuove varietà che lentamente, ma inesorabilmente, stanno soppiantando le piante autoctone; in alcune zone, animali esotici come i pappagalli stanno scacciando i piccoli passeracei italiani.
Insomma, l’impressione è che non c’è nessuna volontà di fare chiarezza e anzi si faccia di tutto per condizionare i consumatori, instillando nell’opinione pubblica il terrore degli OGM.
E’ fondamentale invece che a parlare sia la scienza (senza pregiudizi basati su aspetti ideologici) proprio per questo, come Unione Nazionale Consumatori, vorremmo aprire un dibattito sereno e costruttivo tra gli esperti. Partendo, dunque, da un documento scritto dal nostro esperto di sicurezza alimentare Agostino Macrì e pubblicato di recente sulla rivista ‘Alimenta’ (e disponibile anche sul nostro sito www.consumatori.it) vogliamo coinvolgere nella discussione autorevoli esperti, rappresentanti delle aziende e delle associazioni e anche gli stessi consumatori che volessero intervenire sugli OGM.
Leggi il nostro documento di discussione
È necessario capire, insomma, se veramente il nostro Paese può fare a meno degli OGM e più in generale delle innovazioni in agricoltura in un futuro che vede aumentare le richieste di cibo e nello stesso tempo una diminuzione delle produzioni agro-zootecniche. I risultati della discussione potrebbero essere utili anche alle nostre Autorità per meglio organizzare i programmi di sviluppo e definire programmi di ricerca scientifica mirati a raggiungere l’obiettivo.
Quanti volessero partecipare alla discussione possono inviare il loro parere scrivendo un’email all’indirizzo info@consumatori.it e partecipando alla discussione su Facebook e Twitter utilizzando l’hashtag #ogm.