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Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Ci risiamo. Avevano iniziato Mercedes e Volkswagen (con le campagne Smart “Veramente sono 95 euro al mese?” e SLK “Perché mettere un tetto ai tuoi desideri?”) a puntare sui finanziamenti per vendere più auto, ma negli ultimi mesi quasi tutte le aziende, non solo di auto, si sono adeguate con spot in cui più che pubblicizzare il prodotto si punta sulle modalità di pagamento.
- Guarda il video #cosedanoncredere 07: Mercedes e la pubblicità “Smart a 98 al mese”
- Guarda il video #cosedanoncredere 08: Volkswagen e la pubblicità “Ancora più Tiguan”
Il problema è che molto spesso (e le pubblicità sopra citate sono una dimostrazione) le condizioni dell’offerta non sono così convenienti come si dice nello spot e dietro quella cifra apparentemente irrisoria, che fa illudere di potersi permettere un’auto costosa, si nasconde un vero e proprio finanziamento con un cospicuo anticipo e la maxi rata finale. Essere liberi di restituirla dopo tre anni (come alcune pubblicità assicurano) è un ulteriore beffa: dopo ben 36 rate e un considerevole anticipo, infatti, l’auto sarà in buona parte pagata quindi restituirla è ben poco conveniente!
Il mio non è un attacco assoluto all’acquisto finanziato che considero anzi un necessario “paracadute” nei momenti di crisi, che ha avuto il merito, anche recentemente, di scongiurare il crollo dei consumi. Il problema è la deriva che il fenomeno talvolta assume: l’impressione è che chi decide di usufruire del pagamento rateale lo faccia ancora con troppa superficialità, probabilmente invogliato da alcuni spot accattivanti che inducono ad indebitarsi quasi senza accorgersene. La pubblicità ha un ruolo cruciale in questo clima perché, in alcuni casi, “vende” la facilità nel pagamento senza neppure menzionare il prodotto, alimentando l’illusione che possiamo permetterci tutto, basta pagarlo un po’ alla volta.
Se fino a qualche tempo fa, infatti, erano i meno abbienti che ricorrevano al finanziamento per acquistare l’automobile nuova o i mobili per la casa, oggi ricorre alle rate anche la cosiddetta classe media per concedersi lussi che altrimenti non si potrebbe permettere (come il televisore più grande, il telefono di ultima generazione, una vacanza da sogno o un auto di lusso).
D’altronde, che senso ha indebitarsi per qualcosa che una volta finito di pagare sarà, probabilmente, già vecchio perché superato dal modello successivo?