#cosedanoncredere: saldi di fine stagione, qualche consiglio per evitare fregature

di di Massimiliano Dona (Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori) |

Italia


Massimiliano Dona

Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Riusciranno i saldi di fine stagione a dare respiro ai commercianti italiani, dopo un anno nero per le vendite? Non sarà facile: le previsioni non erano delle più rosee e anche in questi primi giorni dal debutto, fissato nella maggior parte delle regioni per il 6 luglio, non si vede gran movimento. D’altronde sono finiti i tempi delle file per accaparrarsi i capi scontati (e se ci sono riguardano solo i grossi marchi del lusso che sembrano non risentire della crisi, soprattutto grazie agli stranieri) o delle spese pazze: ormai le famiglie aspettano i ribassi per comprare solo quello che è strettamente necessario, destinando un budget molto più basso rispetto agli anni passati.

 

Uno dei pochi meriti della crisi è di aver reso i consumatori più consapevoli e meno disponibili agli acquisti di impulso: anche il nostro sondaggio ‘Saldi: e tu, li conosci?‘, lanciato nei giorni scorsi sul sito istituzionale e sui canali Facebook e Twitter dell’Unione Nazionale Consumatori dimostra che, seppur a piccoli passi, sta migliorando il grado di conoscenza dei propri diritti da parte dei consumatori. E’ scesa, infatti, dal 90% al 75% la percentuale di consumatori che crede di avere a disposizione solo 7 giorni dalla scoperta del difetto per chiedere la sostituzione di un prodotto difettoso; è passata, poi, dal 65% al 55% quella di chi pensa che il venditore sia obbligato a sostituire un capo di abbigliamento se si è sbagliato taglia; 6 consumatori su 10 (anziché 7) credono di avere sempre diritto al ripensamento su un articolo acquistato a prezzi scontati. Rimane, invece, invariato il grado di consapevolezza sulla possibilità di pagare con carta di credito se in genere il negoziante le accetta (95% delle risposte).

 

Intanto, per chiarire qualsiasi dubbio, ecco i nostri consigli per non incappare nelle solite fregature:

 

  • Non farsi prendere dalla frenesia dell’acquisto e dal volere comprare a tutti i costi;
  • E’ bene preferire i saldi di articoli venduti in pochissimi numeri e taglie, che sono quelli più seri e, generalmente, i più convenienti, trattandosi di merce residua di cui il negoziante ha interesse a disfarsi (per esempio, pochi numeri dello stesso tipo di scarpe);
  • Diffidare di chi apre un saldo dopo una vendita promozionale;
  • Per i capi di abbigliamento accertarsi che la composizione eventualmente dichiarata nel cartellino d’accompagnamento corrisponda a quella dell’etichetta vera e propria del prodotto;
  • Non comprare capi d’abbigliamento che non hanno l’etichetta di composizione e preferire quelli che hanno anche l’etichetta di manutenzione, ovvero le istruzioni per il lavaggio o pulitura, che è un riscontro affidabile di quella di composizione;
  • Preferire i prodotti di marca nota, che nel settore dell’abbigliamento danno più affidamento, ma fare attenzione alla veridicità del marchio esposto, perché vi sono marchi che imitano nelle fattezze o in qualche elemento quelli più noti;
  • Controllare sempre le taglie quando si tratta di un capo d’abbigliamento a due pezzi, specie se è venduto a prezzi stracciati e se non è ammessa la prova di indossabilità, poiché potrebbe trattarsi di due taglie diverse.

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