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IlSocialPolitico: il Pd e il suo segretario Epifani si misurano con i social network

Italia


IlSocialPolitico è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e @Social_politico.

 

Le innumerevoli lacerazioni interne hanno portato il Partito democratico a scegliere un segretario reggente. L’esito delle ultime elezioni e la questione del Presidente della Repubblica erano troppo vicine per adottare una linea politica a tempo “indeterminato”. E così, fino al prossimo congresso di novembre, la patata bollente finirà nella mani di Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil. In attesa di sapere quale sarà il segretario d’autunno abbiamo provato a testare il partito democratico e il suo leader sui social media.

 

Twitter

La nostra inchiesta parte da Twitter, il social network che sta registrando nel nostro paese un vero e proprio boom d’iscrizioni. Il segretario del Pd è un neofita di Twitter: ha aperto il suo profilo soltanto il 30 gennaio del 2013. Da questo ritardo ne consegue un livello di popolarità molto basso: Epifani è seguito da 1.389 follower e dei suoi 30 tweet ne sono stati retwettati 20 per un totale di 93 volte. Anche il livello d’interattività (following, citazioni, menzioni, replies) del segretario è molto scarso. Abbiamo rilevato come negli ultimi 30 tweets di Epifani in solo 6 tweets sono stati citati uno o più utenti di Twitter e in totale solo 9 volte qualcuno è stato menzionato. La musica cambia se passiamo ad analizzare il profilo ufficiale del PD. L’account del partito democratico ha generato 9.330 Tweet, è seguito da 63.416 follower e segue 4.330 Following. Su Twitter il Pd raggiunge un eccellente livello di interattività con i propri utenti, riuscendo quindi a costruirsi un rapporto di interscambio con i propri sostenitori. Oltre a seguire molti profili abbiamo trovato che negli ultimi 200 tweets del Pd in 148 tweets sono stati citati uno o più utenti di Twitter. In totale 208 volte qualcuno è stato menzionato, sono stati menzionati 45 diversi utenti di Twitter e sono 5 i tweets dati in risposta ad un altro utente.

 

Facebook

Guglielmo Epifani non è certo uno dei politici più popolari sul social network di Zuckerberg. La sua pagina fan genera 1.388 “Mi piace” e 1.335 ne parlano. C’è da rilevare però che a fronte di un livello di popolarità abbastanza basso per un politico (solo 1.388 mi piace) l’ex segretario della Cgil dimostra di essersi creato un discreto livello d’interattività con i propri fan, grazie al buon numero di “ne parlano” della sua pagina Facebook. Se Epifani non è un campione di Facebook, va però sottolineato come la pagina Facebook ufficiale del Pd sia molto popolare – 92.400 “Mi piace” – e abbastanza interattiva 8.448 “ne parlano”. A questo bisogna aggiungere che, secondo la piattaforma Polismeter, la pagina del Pd nella giornata del 15 maggio scorso è risultata come la seconda per coinvolgimento dopo quella del M5s. Polismeter misura e classifica le 5 pagine face book che hanno fatto registrare il valore più alto di engagement (somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei dei fan) e il relativo numero di fan accumulato. Anche sul lato della popolarità il Pd non se la cava male: oltre ad avere un discreto numero di fan, dei suoi ultimi 165 tweet ne sono stati retwettati 163 per un totale di 2,141 volte.

 

YouTube

Su You tube il Pd può contare sul valore aggiunto della sua web tv: Youdem. La tv, diretta da Chiara Geloni, ha un proprio canale su YouTube seguito da 4.149 iscritti e che ha pubblicato 5.988 video in grado di generare un totale di 3.680.272 visualizzazioni. Sullo stesso social media non c’è traccia di un canale personale del neo segretario.

 

Google Plus

Guglielmo Epifani non è presente neanche su Google Plus, dove invece abbiamo scovato il profilo ufficiale del Partito Democratico. Il Pd riscuote su questo social network un buon livello di popolarità essendo seguito da 40.615 utenti. Lo stesso risultato non viene però raggiunto a livello di interattività: l’account del Pd segue soltanto 100 profili e ha scritto il suo ultimo post il 22 Gennaio. Evidentemente lo staff del Pd che si occupa dei new media ha ritenuto di usare Google Plus soltanto durante l’ultima campagna elettorale, dimostrando una scarsa conoscenza del mezzo e poca consapevolezza dei suoi vantaggi per fare Seo (Search Engine Optimization). Ovvero le molte possibilità offerte dal social per acquisire visibilità sui motori di ricerca e veicolare traffico web verso il sito del Pd.

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