Italia
“L’applicazione dell’innovazione digitale nell’organizzazione sanitaria consentirà un risparmio annuo di diversi miliardi di euro nella spesa del Fondo Sanitario Nazionale”. Lo ha detto Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, intervenendo a Treviso a un convegno sul ruolo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella sanità. Non si tratta solo di risparmi, ma anche di efficienza e qualità del servizio. Il Ministro ha infatti precisato che “la mancata integrazione delle informazioni è una delle maggiori cause degli errori medici, come ad esempio le interazioni dannose tra farmaci diversi prescritti da medici diversi“.
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha affermato che “lo stato di informatizzazione dei servizi sanitari locali del nostro Paese è in media con l’Europa: l’80% degli studi medici italiani ha un Pc connesso in rete e il 25% trasferisce in rete i dati del paziente. Ma, come nel resto d’Europa, c’è una bassa integrazione tra organizzazioni: solo il 2% dei servizi sanitari sono completamente integrati”.
Soffermandosi sul Progetto TeleMed-ESCAPE, coordinato dall’Azienda Unità Locale Socio-Sanitaria nº 9 di Treviso, che coinvolge 11 Asl in 4 Regioni (Veneto, Friuli-V.G., Lombardia e Umbria) e 4 milioni di cittadini, il ministro Stanca ha detto che “è non solo la dimostrazione concreta del valore dei progetti di eGovernment in campo sanitario, ma anche l’esempio concreto del nuovo approccio organizzativo e operativo che le tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) consentono alla Pubblica Amministrazione”.
In particolare, ha aggiunto Stanca, “inviare i referti clinici ai cittadini sul proprio Pc o su quello del medico di famiglia ha consentito notevoli risparmi sia per il cittadino, sia per le aziende sanitarie coinvolte. Solo per l’ASL trevigiana le economie sono state di circa 120 mila euro l’anno. Così che se tutte le aziende sanitarie del nostro Paese applicassero le medesime innovazioni digitali, il risparmio sarebbe di almeno 800 milioni di euro l’anno“.
Il Ministro ha poi tracciato un’ampia panoramica delle diverse iniziative in corso per l’applicazione dell’innovazione digitale alla gestione e all’organizzazione della sanità. “Uno dei punti salienti di questa riforma digitale che riguarda anche la sanità“, ha sottolineato il Ministro, “è l’accesso ai servizi socio-sanitari locali in rete attraverso l’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica (che tra l’altro consente il monitoraggio costante della spesa per la sanità), già distribuita a quasi 4,2 milioni di cittadini del Veneto. I risparmi conseguenti alla completa diffusione in tutto il Paese, prevista entro due anni, sono dell’ordine di centinaia di milioni di euro l’anno solo sulla spesa farmaceutica”.
Non solo: 25 mila medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del Sud saranno integrati con le strutture sanitarie locali per i servizi di refertazione, prescrizione, prenotazione, emissione dei certificati di malattia, Fascicolo Sanitario Elettronico, servizi di teleconsulto. Si stanno inoltre realizzando servizi di telepatologia oncologica per i Centri di Eccellenza nazionale e la banca dati sui tumori rari; percorsi formativi a distanza orientanti all’educazione continua in medicina; si sta diffondendo la firma digitale per circa 200 mila operatori sanitari (di cui quasi 20 mila nel Veneto), per dare valore legale ai documenti sanitari elettronici; la codifica delle informazioni sanitarie, a partire dal quella dei farmaci, essenziale per una gestione efficace degli acquisti e per la lotta alle truffe.
Altri progetti di innovazione digitale applicati alla sanità, ha concluso il ministro Stanca, riguardano la riduzione dei tempi di attesa per la diagnostica e le visite specialistiche; l’integrazione delle strutture di emergenza dei “118” con i pronto soccorso; i sistemi territoriali integrati per la prevenzione attiva; la telemedicina, che tra l’altro consentirà di mettere in rete i Centri di Eccellenza nazionale con gli ospedali delle isole minori, ma anche con i 47 ospedali italiani sparsi nel mondo.
A margine del convegno a Treviso, il ministro ha poi fatto riferimento alla Carta d’Identità elettronica (CIE), sostenendo che “deve essere rivista da parte del Ministro dell’Interno”.
Di fronte all’obiezione da parte dei Comuni italiani, che prevedono un alto costo per l’introduzione di questi nuovo sistema, Stanca ha sottolineato che “‘non hanno scelta. C’é una legge dello Stato che stabilisce che la Carta d’Identità verrà sostituita dal prossimo gennaio con le nuove elettroniche“.
“Comprendo – ha spiegato – che c’è un problema per cui non tutti i Comuni saranno pronti con il nuovo anno e quindi auspico una riflessione, un rinvio se necessario, cercando anche di ridurre i costi che sono elevati”. (r.n.)
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