Netflix sbarca a Cuba. Il servizio di video streaming da lunedì è disponibile sull’isola. Una mossa sconcertante da parte del gruppo che approda in un Paese caratterizzato da un limitato accesso a internet. Ragione per la quale Netflix ha, per esempio, escluso l’Italia dai propri piani di espansione in Europa.
Al momento a Cuba nessuno dispone della banda larga necessaria per poter guardare una delle serie tv proposte da Netflix.
Nel comunicato, la web company americana spiega la sua scelta, sostenendo che l’accesso alla rete “sta migliorando” così come la disponibilità di banda e i sistemi di pagamento online.
I cubani che desiderano abbonarsi a Netflix devono infatti disporre “di connessione internet e accesso ai sistemi di pagamento internazionali”.
Un dato è certo, l’accesso al web resta ancora molto limitato.
Le connessioni private sono strettamente regolate dallo Stato e riguardano solo il 3,4% delle famiglie, stando ai dati forniti dall’International Telecommunication Union.
L’ITU precisa che il numero delle connessioni a banda larga fissa su 100 residenti a Cuba è dello 0,05.
Altro elemento di stranezza, il prezzo del servizio è di 7,99 dollari al mese (7 euro circa), un costo proibitivo in un Paese dove lo stipendio medio è di circa 20 dollari. Forse l’unico settore che potrebbe goderne è l’industria turistica.
“Non lavoriamo col Governo cubano“, ha assicurato un portavoce del gruppo, aggiungendo: “Il nostro arrivo è segno della nostra fiducia nelle riforme in atto a Cuba e nel fatto che l’allentamento delle restrizioni sulle società statunitensi (che vogliono operare sull’isola, ndr) porterà presto nuovi investimenti e il miglioramento delle infrastrutture”.
A dicembre scorso Cuba e gli USA hanno annunciato un riavvicinamento diplomatico. Un mese dopo si sono già fatti vedere i primi segnali di questa intesa con l’allentamento da parte di Cuba di una serie di restrizioni commerciali.
Mastercard è stato il primo a beneficiarne, annunciando che da marzo le carte di credito emesse negli USA saranno utilizzabili anche a Cuba. E anche American Express ha fatto sapere che presto avrebbe iniziato le sue attività sull’isola.
A fine dicembre Netflix contava 57 milioni di clienti in una cinquantina di Paesi di cui 5 milioni in America Latina dove è presente dal 2011.
Il mese scorso ha parlato dell’intenzione di accelerare il proprio sviluppo all’estero per poter essere presente in due anni nei principali Paesi del mondo.
Nei giorni scorsi ha anche annunciato il ricorso a un prestito obbligazionario per finanziare la nuova campagna mondiale. Parliamo di circa 1,5 miliardi di dollari.