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Netflix nuovo partner MPAA, un big del web entra nel club di Hollywood

Tra un mese esatto, si terrà a Los Angeles la lunga notte dei Premi Oscar 2019. Rispetto alle altre edizioni, questa ha qualcosa di speciale e la novità vera e propria è che per la prima volta una piattaforma web di film e serie televisive, come Netflix, si presenterà in gara con 13 nomination per due film: 10 per “Roma” di Alfonso Cuaron (lo ricordiamo già vincitore del Leone d’Oro a Venezia 2018; Miglior regista ad Alfonso Cuarón e Miglior film straniero ai Golden Globe 2018) e tre per la “Ballata di Buster Scruggs” dei fratelli Coen (vincitore, sempre a Venezia 2018, del Premio Osella per la migliore sceneggiatura; tra i Migliori dieci film dell’anno secondo National Board of Review).

La notizia girava da qualche giorno, ma è stata ufficializzata martedì 22 gennaio con un comunicato ufficiale: “A nome dell’Associazione e delle sue aziende associate, sono lieto di dare il benvenuto a Netflix come nuovo partner“, ha dichiarato Charles Rivkin, Presidente e CEO di MPAA.

È la prima volta, nei quasi cento anni di storia dell’Associazione (fondata nel 1922), che promuove gli interessi degi più grandi studi cinematografici americani, che un big del web viene accettato nel consesso di Hollywood. Con il suo ingresso nella MPAA, la piattaforma di streaming online e video on demand si mette al livello di Disney, Fox, Paramount, Sony, Universal e Warner Bros.

Tutti i nostri membri si impegnano a far avanzare l’industria cinematografica e televisiva. L’aggiunta di Netflix ci consentirà di tutelare ancora più efficacemente la comunità globale dei creativi e sono convinto che assieme otterremo dei grandi risultati”, si legge nella nota conclusiva di Rivkin.

Entrare a far parte della MPAA è un’altra chiara indicazione del nostro impegno teso a migliorare la qualità dell’industria creativa e a tutelare i talenti che vi lavorano in tutto il mondo”, ha dichiarato Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix.

L’MPAA è l’organizzazione americana dei produttori cinematografici, quindi un’associazione formata per promuovere gli interessi dell’industria del settore. Come detto, tra i suoi membri ci sono sei degli studi principali del cinema statunitense: Walt Disney, Sony, Paramount Pictures, 20th Century Fox, Universal Studios e Warner Bros.

Lunedì scorso, l’analista di BMO Capital Markets, Daniel Salmon, ha reso noto stime secondo cui Netflix potrebbe arrivare a spendere 17,8 miliardi di dollari in contenuti (film e serie tv) nel 2020.

Per l’anno in corso, invece, gli analisti di Wall Street attendono una spesa in contenuti in crescita del 25% rispetto al 2018, arrivando potenzialmente all’incirca a 15 miliardi di dollari.

Un investimento crescente, che è indice di un’elevata competitività in questo settore, che si fa necessario visto il probabile arrivo, entro la fine di quest’anno, delle nuove piattaforme streaming di Disney, WarnerMedia e NBCUniversal.

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