Manca ormai poco allo sbarco di Netflix in Francia. Secondo le ultime informazioni, il servizio di video streaming di film e serie tv è atteso per metà settembre.
Dopo le prime polemiche da parte dei broadcaster, spaventati dall’arrivo del nuovo concorrente, adesso si apre un nuovo fronte di scontro, quello relativo alle reti e al bisogno di banda. E tutti sanno che a Netflix ne serve tanta.
Per il grande lancio la web company disporrà di una banda passante enorme. Secondo le prime indiscrezioni si parla di un terabit al secondo, solo per la fase iniziale.
Netflix, spiega l’esperto Nicolas Guillaume, si collegherà alla rete francese con una capacità equivalente a quella di un fornitore d’accesso di con 5 milioni d’abbonati.
Vale a dire molto di più di Dailymotion ma meno rispetto a YouTube, segno evidente della grande ambizione della web company americana in Francia come anche in Europa dove in autunno approderà in altri 5 paesi tranne che in Italia per via dei problemi legati alla copertura della banda larga.
Venerdì scorso Dave Temkin, responsabile Network Architecture e Strategy di Netflix, ha postato sul suo account Twitter una foto dove si distinguono chiaramente due tecnici impegnati a installare dei server grigi. La foto è stata scattata sul boulevard Voltaire a est di Parigi.
Temkin scrive: “Open Connect comes to Paris! With 1 Terabit of capacity ready for launch, @NetflixFra will be on @ixpfranceix soon”.
Per Didier Renard, presidente di Cloudwatt, “Un terabit, è tantissimo“. Giusto a titolo di informativo, il traffico internet di un operatore come Numéricable pesa tra i 200 e i 300 gigabit al secondo, Sfrcirca 700 gigabit mentre M6 solo 50 gigabit.
Netflix vuole andare ben oltre. Del resto, con circa 1 miliardo di ore di programmi visti al mese, il bisogno di banda passante di Netflix è smisurato. Negli Stati Uniti nelle ore di punta divora più di un terzo di banda.
Negli USA, gli operatori di rete hanno preteso che Netflix partecipasse ai costi per il potenziamento delle loro reti. In questo senso, il gruppo ha siglato accordi sia con Verizon che con Comcast anche se non sono mancate le polemiche da parte del Ceo Reed Hastings e nelle ultime settimane iprovider di servizi in streaming sono tornati all’attacco in quella che è una battaglia di net neutrality. In Europa siamo ancora all’inizio.