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Netflix, in cantiere un bond da 1,5 miliardi

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Netflix ricorre a un prestito obbligazionario per finanziare la nuova campagna mondiale ma Standard & Poor's abbassa il rating: ‘Troppi rischi’.

Netflix ricorre a un bond da 1,5 miliardi di dollari per finanziare la sua nuova campagna d’espansione.

Il prestito obbligazionario, spiega la piattaforma americana di video streaming, servirà inoltre per “comprare contenuti” e anche per “potenziali acquisizioni e transazioni strategiche”.

In seguito all’annuncio, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha ritoccato il suo giudizio su Netflix che passa da BB- a BB+ in base alla previsione che il gruppo manterrà un elevato livello di indebitamento nei prossimi anni.

Per Standard & Poor’s, Netflix rischia un flusso di cassa negativo nel 2017 “a causa dei maggiori investimenti nella produzione originale e nell’espansione internazionale”.

Netflix ha annunciato giusto alcune settimane fa il suo progetto di espandersi in nuovi Paesi, tra i quali l’Australia, la Nuova Zelanda e la Cina.

L’obiettivo è arrivare nei principali mercati mondiali entro il 2016. Oggi è presente in una cinquantina di Paesi.

S&P nel suo giudizio considera anche la crescente concorrenza nei servizi di streaming: ai tradizionali rivali come Amazon e Hulu si sono affiancanti adesso anche i broadcaster americani come CBS o HBO con offerte online di contenuti veramente competitive.

Per battere i competitor, Netflix sta puntando sui contenuti esclusivi e le produzioni originali come per esempio le serie ‘House of cards’ o ‘Marco Polo’ interamente girato in Ultra Alta Definizione (4K).

“Netflix dovrebbe aumentare i propri investimenti in programmi originali, il cui successo è imprevedibile”, avverte S&P.

Netflix ha chiuso il 2014 con 57,39 milioni di utenti su scala globale con un guadagno record sull’anno di 13 milioni e di 4,33 milioni solo nell’ultimo trimestre.

All’estero il servizio ha registrato 2,43 milioni di utenti negli ultimi tre mesi del 2014 per arrivare a 18,28 milioni.

A settembre il servizio è arrivato in sei nuovi Paesi europei.

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