Evidentemente in casa Netflix l’apertura dell’indagine della Procura di Milano per l’omessa dichiarazione dei redditi è stata vista come un grande danno di immagine per il colosso americano della streaming.
A pochi giorni dall’inchiesta della Procura, Reed Hastings, CEO di Netflix corre ai ripari. “In Italia abbiamo raggiunto 2 milioni di abbonati. Siamo cresciuti e investiremo 200 milioni di euro nei prossimi due anni in contenuti italiani. E Netflix aprirà una sede in Italia. Come tutte le imprese internazionali è importante pagare le tasse e per questo apriremo un ufficio stabile“, ha dichiarato Hastings ieri a Roma, in occasione della presentazione dell’accordo con Mediaset con cui produrrà sette film.
“È importante che paghiamo le tasse come tutte le imprese, e una volta che avremo aperto in pianta stabile uffici in Italia, diventeremo normali contribuenti”, ha affermato il CEO.
Il problema della tasse
La scorsa settimana la Procura di Milano ha aperto una inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi nei confronti di Netflix. L’indagine, coordinata dal pm Gaetano Ruta, è stata affidata ai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza.
Secondo le indagini, i contenuti di Netflix sono trasmessi in Italia attraverso le reti che sono gestite dagli internet provider regolarmente retribuiti dalla società. “Cavi, fibre ottiche, computer, server e algoritmi, secondo gli investigatori”, scrive il Corriere della Sera, “sono le strutture che nell’era della delocalizzazione internettiana hanno sostituito i vecchi opifici e gli strumenti di produzione e che farebbero rientrare Netflix nel concetto di “stabile materiale”, e per questo motivo dovrebbe pagare le tasse in Italia.
L’accordo con Mediaset
L’annuncio del CEO di Netflix è stato fatto in occasione della presentazione dell’accordo con Mediaset con cui produrrà sette film.
L’obiettivo delle due aziende è accrescere la audience in un contesto altamente competitivo. Netflix e Mediaset si impegnano a cofinanziare film girati in Italia realizzati da produttori indipendenti nazionali, fra cui spicca il “Divin Codino” un film biografico su Roberto Baggio, una storia di adolescenti girata in Sicilia e un film sul mondo agricolo degli anni ’50.
I film saranno disponibili a livello globale dal prossimo anno. Dopodiché, Mediaset trasmetterà in chiaro in Italia i film con marchio Netflix sui suoi canali dopo 12 mesi.