Netflix lancia un altro bond, questa volta da 1,6 miliardi di dollari, per finanziare la produzione di nuovi contenuti e film ed eventualmente chiudere nuove acquisizioni nei prossimi mesi. Il gigante del video streaming prevede di spendere 8 miliardi di dollari in contenuti l’anno prossimo, per rispondere alla crescente concorrenza degli altri player globali come Amazon, Apple, Hulu e Disney. Il tasso d’interesse del prestito obbligazionario riservato agli investitori istituzionali deve ancora essere fissato, precisa l’azienda in una nota (scarica qui il Pdf).
Netflix ha in cantiere il lancio di un’ottantina di film l’anno prossimo, ma alcuni analisti sono preoccupati dal livello di spesa e dai costi degli interessi sul debito montante della società.
Quest’ultimo bond è il maggiore emesso da Netflix finora, ma è la quarta volta in tre anni che l’azienda emette un bond superiore al miliardo di dollari, fa notare la Bbc.
Nelle scorse settimane, Netflix ha comunicato per la prima volta in due anni un aumento dei prezzi di abbonamento in alcuni paesi, fra cui Stati Uniti e Regno Unito.
Netflix ha investito molto nella produzione di contenuti propri come “The Crown”, “Stranger Things” e “House of Cards”. Serie di grande successo, ma i ricavi faticano a coprire le spese, anche se la crescita dei clienti è costante e nell’ultimo trimestre si sono aggiunti altri 5,3 milioni di clienti globali.
Il titolo Netflix ha guadagnato più del 50% in borsa dall’inizio dell’anno, grazie alla costante crescita del bacino d’utenza che ha raggiunto quota 109 milioni di clienti in 164 paesi, con 15,5 milioni di nuovi sottoscrittori nel 2017.
L’emissione di un nuovo prestito obbligazionario è dovuta, secondo gli analisti, dall’attesa di una crescita dei tassi sul debito nei prossimi mesi.
Netflix è sempre più indebitata per sostenere la corsa ai nuovi abbonati. Un’approfondita analisi dell’Associated Press (AP) all’indomani dell’ultima trimestrale fa il punto sulla situazione finanziaria della prima piattaforma globale di video streaming on demand per numero di abbonati, e sottolinea che con il peso crescente del debito si assottigliano i margini di errore dell’azienda del Ceo Reed Hastings, la cui strategia però sembra funzionare e per ora non pesa sul titolo e non preoccupa Wall Street.