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NetCo, Ugliarolo (Uilcom Uil): ‘Scelta del Governo rischia effetto domino su tutta la industry delle Tlc’

La dead line del 30 settembre per l’offerta vincolante del fondo americano KKR per la rete Tim si avvicina, anche se potrebbe slittare, ma il sindacato resta ancora all’oscuro dei piani di riorganizzazione della nuova società NetCo così come della ServCo. Nulla è stato comunicato sui piani aziendali, che rischiano di provocare migliaia di esuberi e che lasciano i lavoratori nella nebbia più totale. Ne abbiamo parlato con Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil, che torna a domandare un confronto aperto con il Governo sulla visione industriale che ha del futuro di Tim e di tutto il settore delle Tlc.

Key4biz. Il termine ultimo del 30 settembre per l’offerta vincolante di KKR per la rete Tim si sta avvicinando. Il Governo vuole entrare in partita tramite il Mef con un investimento di 2,5 miliardi. Avete qualche novità sul fronte dei piani aziendali?

Salvo Ugliarolo. Intanto, vorrei dire che secondo me il termine del 30 settembre slitta. Ma non è questo il punto. E’ chiaro che qui c’è un problema enorme. Sta di fatto che siamo arrivati a metà settembre e questo Governo parla di un progetto che è diverso da quello che aveva detto in origine, parlando di rete nazionale pubblica. Ora, con l’attuale progetto, il 75% della rete nazionale andrà agli americani di KKR. Questo rappresenta un enorme punto interrogativo, perché tutti sappiamo come ragionano i fondi di investimento che comprano, sistemano, aggiustano e poi vendono. E poi, Tim resterebbe con una quota di minoranza nella NetCo o verrebbe totalmente esclusa?

Key4biz. E per il resto?

Salvo Ugliarolo. Per il resto, c’è tutto il problema della ServCo, su cui paradossalmente ad oggi c’è un totale silenzio, perché sia noi del sindacato sia il primo azionista dell’azienda (Vivendi ndr) siamo tagliati fuori dal conoscere che idea ha il Governo rispetto a questo tema. Anche l’incontro avuto il 4 luglio scorso con il ministro del Mimit Adolfo Urso è stato insoddisfacente e improduttivo in questo senso. Il ministro non ha detto nulla sul tema Tim, sul futuro, tanto meno sui problemi del settore.  

Vorremmo anche capire cosa sta succedendo con Vivendi a partire dalle decisioni che si prendono. Si rischia di creare una forte conflittualità con il primo azionista, da mesi critico con il board aziendale, con una operazione inedita. Ci sentiamo spettatori di una vicenda che ci vede fortemente critici. Anche la stampa francese in queste ore sta criticando l’operato del Governo.

Key4biz. Il tema della rete Tim riguarda tutto il settore?

Salvo Ugliarolo. Certamente. Su questa vicenda ci sono gli occhi puntati di tutte le aziende. Abbiamo un problema similare (di scorporo della rete ndr) con WindTre. Anche in questo caso abbiamo chiesto più volte al Governo di aprire una discussione ma come nel caso di Tim il Governo è rimasto totalmente silente. Anzi, il Governo dice che non vuole entrare nel merito di aziende quotate in Borsa, cosa che invece sta facendo in Tim, ma poi paradossalmente non ci spiega quali possono essere gli effetti di questa espropriazione che ci potrebbero essere sul resto dell’azienda.

Key4biz. Cosa faranno le altre aziende, al netto di WindTre?  

Salvo Ugliarolo. Cosa farà ad esempio Vodafone sul tema della rete? Intende a sua volta fare qualcosa? Non lo sappiamo. Ma di certo non ci vorremmo ritrovare di qui a qualche mese con qualche novità che anche Vodafone si accinge a fare qualche ulteriore scorporo di qualche pezzetto di rete. Questa scelta che il Governo sta portando avanti in solitaria sulla rete Tim rischia non solo di creare un problema non di poco conto sui lavoratori di Tim, ma paradossalmente rischia di creare un enorme problema complessivo, che non risolve di fatto nulla e che a cascata si trascina dietro anche le altre aziende e quindi tutto il settore delle telecomunicazioni che già vive un problema di carenza di regolamentazione che negli anni ha via via bruciato fatturato e marginalità.

 Key4biz. Cosa prevedete?

Salvo Ugliarolo. Si rischia un contenzioso legale con l’Antitrust europeo ma anche con il primo azionista.

Key4biz. Quali prospettive per la ServCo?

Salvo Ugliarolo. Vivendi resterebbe il primo azionista dopo lo scorporo della rete di un’azienda senza rete con 18mila dipendenti. Sarebbe da capire se CDP resterebbe in ServCo. E non si parla più ultimamente di Open Fiber. Cosa dice l’Antitrust europeo rispetto ad un’operazione del genere con il Governo che sta con due piedi in una scarpa? E come si garantirebbe la sostenibilità della ServCo? La NetCo lavorerà principalmente con il mondo delle telecomunicazioni. Ma se la ServCo rischia di partire azzoppata il rischio è di mettere in discussione anche la NetCo, che presumibilmente lavorerà appunto per Tim, Vodafone e WindTre. La ServCo dovrebbe stare in un mercato competitivo dove c’è WindTre (poco meno di 5mila dipendenti), Vodafone (5mila circa), Iliad (900 dipendenti circa): un numero che messi tutti insieme è pari a circa 1mmila dipendenti, che non fanno nemmeno i tre quarti dei 18mila dipendenti di ServCo. Poi, attenzione, se il Governo ha una visione industriale e un piano per affrontare le questioni che riguardano tutto il settore delle telecomunicazioni siamo ben lieti di confrontarci.    

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