Key4biz

NetCo, doppia offerta di KKR per la rete Tim e Sparkle. Ma resta l’incertezza su tempi e numeri

SEDE TIM TELECOM ITALIA CORSO D'ITALIA ROMA

L’offerta di KKR per la rete Tim arriva in mattinata, con un doppio binario. Da un lato vincolante per la rete (rete fissa TIM inclusa FiberCop), con scadenza “l’8 novembre p.v., ferma restando la possibilità di discutere i termini di ulteriori estensioni sino al prossimo 20 dicembre”, si legge nella nota aziendale. In altri termini, su NetCo c’è tempo ancora fino al 20 dicembre per limare l’offerta.

Non appena completata l’analisi, l’offerta vincolante verrà portata senza indugio all’esame del Consiglio di Amministrazione.

Il piano della separazione della rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo)

NetCo operatore wholesale only

L’attività di NetCo sarà quella di operatore wholesale only, di conseguenza i suoi clienti saranno gli operatori. I clienti Retail saranno tutti spostati sotto la ServCo, che avrà quindi il compito di gestire i clienti aziendali tramite Enterprise e quelli finali tramite la divisione Consumer.

D’altra parte, la rete mobile di Tim finirebbe nel perimetro di ServCo, sotto cui andrebbero anche le frequenze e i clienti mobili.  

Resta da capire quanti dipendenti e quanta quota di debito finiranno nelle rispettive società.

La valorizzazione economica degli asset dovrebbe essere, secondo le indiscrezioni, leggermente superiore ai 23 miliardi della proposta precedente e quindi spingersi vicino ai 24 miliardi (comprendendo anche i cosiddetti “earn out”, in primis la fusione con open Fiber).

Offerta non vincolante per KKR

“KKR ha formulato una nuova offerta non vincolante, in attesa di procedere alla trasmissione di un’offerta vincolante entro 4/8 settimane, al termine delle attività di due diligence in corso, richiedendo un periodo di esclusiva fino al prossimo 20 dicembre”, aggiunge la nota aziendale.

In Borsa pesa l’incertezza: tempi si allungano e nodo Sparkle

La Borsa ha reagito negativamente al comunicato odierno, con il titolo Tim in flessione del 3,17% alle 11, 30 a 0,27 euro per proseguire in negativo e chiudere in flessione del 6% a 0,26 euro.

Secondo gli analisti la prima criticità sono i tempi dell’operazione, che si potrebbero allungare; la seconda è relativa all’asset Sparkle, la società dei servizi di telecomunicazione internazionale più volte finita nel mirino di potenziali investitori ma anche considerata un asset strategico e delicato a livello nazionale per poter essere alienato a un soggetto terzo.

Il mercato si aspettava maggior dettagli sui numeri dell’operazione, numeri che invece non sono stati resi noti. La prossima scadenza è quindi quella dell’8 novembre, data di scadenza dell’offerta vincolante su NetCo e giorno in cui il cda di Tim si riunirà per esaminare i conti trimestrali.

Cosa dirà Vivendi?

Basterà la riunione del Cda per decidere?

O servirà un’assemblea, come richiesto da Vivendi e ventilato peraltro oggi dal ministro del Mef Giancarlo Giorgetti?  

Tim peggiora in Borsa (-5,4%) dopo le parole di Giorgetti 

Tim peggiora a Piazza Affari (-5,4% a 0,26 euro) dopo che il tema della vendita della rete a KKR è stato affrontato in conferenza stampa dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di “tema complesso” su cui la decisione spetta al “Cda” e all’ “assemblea” di Tim. “Vediamo l’esito finale e soprattutto se la proposta sarà accettata, sennò si pensa a qualcosa di diverso”, ha detto Giorgetti assicurando che sul dossier il governo non si sta “tirando indietro”. Tim era già in calo dopo che è emerso che l’offerta vincolante di Kkr, su cui non sono stati offerti dettagli finanziari, non include al momento Sparkle e i tempi dell’operazione si allungano.  La proposta sulla rete NetCo “rispetta gli interessi dello Stato, le cifre sono state ampiamente dibattute, lo Stato non deve regalare niente a nessuno”, ha detto.

“La proposta è sul tavolo, il tema è complesso – ha aggiunto – La decisione spetterà al CdA di TIM e all’assemblea, non entro in questi aspetti. Anche le fasi successive, se la proposta sarà accolta, saranno complesse. Ma il Governo su tutte queste vicende che si erano incancrenite si è mosso e ha fatto proposte. Vediamo l’esito finale”.

Parole che non hanno rassicurato il mercato, anzi.

Tim: Urso, siamo sulla strada giusta per chiudere vicenda in modo migliore

“Penso che siamo sulla strada giusta e che si possa chiudere finalmente questa vicenda che risale a errori compiuti nel passato e chiudere nel modo migliore, con un importante investitore internazionale e con un ruolo significativo, se vogliamo di guida e comunque di controllo da parte dello Stato”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando l’offerta vincolante di KKR ricevuta da Tim su NetCo e rispondendo a chi chiedeva se fosse soddisfatto della proposta.

Moody’s, ‘verso significativa riduzione del debito Tim’

“L’offerta vincolante di Kkr per Telecom Italia Netco rappresenta un passo significativo verso il completamento della separazione della rete che potrebbe portare a una significativa riduzione del debito netto, anche se l’offerta deve ancora essere approvata dal consiglio di amministrazione di  Tim”. Lo afferma Ernesto Bisagno, Senior Credit Officer di Moody’s.

Saccone (Slc Cgil): ‘Trattative segrete intollerabili’

“Quanto ancora si può tollerare la trattativa ‘privata’ tra i francesi di Vivendi e il Mef? Di che cosa stanno parlando? Forse degli esuberi che potrebbero crearsi nella società di Servizi?”. Se lo chiede Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc-Cgil, commentando l’offerta vincolante formalizzata a Tim dal fondo Kkr per la NetCo.
Dato che le scelte in corso avranno contraccolpi occupazionali inevitabili, Slc-Cgil chiede con forza di essere coinvolto in questa delicatissima fase. “In caso contrario – preannuncia il sindacato – valuteremo le necessarie iniziative da intraprendere con Fistel-Cisl e Uilcom-Uil”. Se accettata, l’offerta Kkr sancirebbe la separazione del gruppo in una società della rete e una società dei servizi. “Una gigantesca operazione finanziaria con scarsa, se non nulla, considerazione allo sviluppo” secondo la Slc-Cgil.
Alla netta contrarietà espressa subito dal sindacato si aggiunge oggi “l’indignazione per il modo così sfacciato” in cui si sta finalizzando lo spezzatino e per “il disprezzo del confronto con chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori Tim”.

Faraone (Fistel Cisl): ‘Il Governo ci convochi subito, servono garanzie per l’intera occupazione di Tim’

“Come Fistel Cisl chiediamo al Governo una convocazione urgente, dobbiamo chiedere ed ottenere tutte le garanzie per la tutela dell’intera occupazione di TIM. Inoltre serve capire il futuro dei lavoratori dei servizi, gli impegni che il Governo assume nel piano generale della digitalizzazione e come la società dei servizi possa esserne un pilastro”, si legge in una nota del Segretario Generale Nazionale della Fistel Cisl Alessandro Faraoni.

“Riteniamo che ciò debba avvenire prima delle decisioni del cda di Tim. Sulla presenza del Governo nella società della Netco – ricorda Faraoni – avevamo espresso un giudizio positivo, questo giudizio oggi è ancora più importante perché il MEF con una presenza rilevante e con il golden power ha la possibilità di condizionare o rigettare il progetto, è ovvio che per la Fistel Cisl il giudizio finale resta sospeso fino a quando non è chiara la strategia industriale e la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori. Ora per allora, ci rifacciamo alle dichiarazioni dello scorso fine agosto della Presidente Meloni sulle garanzie occupazionali, avvertendo il Governo che, se queste garanzie non fossero certe, chiare e condivise, si assumerà la responsabilità di migliaia di esuberi”.

Exit mobile version