Il BEREC, l’organismo che raccoglie i regolatori Tlc della Ue, ha pubblicato oggi le linee guida ufficiali sulla Net Neutrality (qui il Pdf), in vigore dallo scorso mese di aprile. Il testo finale tiene conto dell’esito della consultazione pubblica aperta da giugno a tutti gli stakeholder che ha raccolto più di mezzo milione di pareri e suggerimenti sui temi dell’accesso alla Rete. Esultano i supporter della “rete aperta e libera”, restano deluse le telco per un quadro che lascia pochi spazi agli investimenti e impone diversi paletti, in particolare sulle deroghe al principio di non discriminazione del traffico.
Si tratta di fatto delle linee guida pratiche che dovranno essere ora adottate dai regolatori dei singoli Stati Ue per l’applicazione della Net Neutrality.
Il BEREC, abbracciando le tesi dei fautori dell’open internet (diritto di accesso uguale per tutti), mantiene saldo il principio della non discriminazione del traffico Internet, che impone agli Isp di non creare corsie preferenziali nella gestione del traffico, vietando quindi il blocco o il rallentamento dei pacchetti dati specifici, app e servizi, che viaggiano in Rete. Bandito il concetto di Internet a due velocità.
Ogni eccezione alla regola aurea dipenderà da ordini specifici definiti per legge o imposti dalla Magistratura, per evitare la congestione delle reti (probabile vista la quantità del traffico dati) e combattere il rischio cybercrime.
Mantenuto quindi il principio del diritto di accesso al web per tutti gli utenti indipendentemente dal device di accesso.
Per quanto riguarda il “traffic management”, se applicato (con moderazione), dovrà esserlo in maniera ragionevole e quindi “trasparente, non discriminatoria e proporzionale” e non dovrà durare più dello stretto necessario. Agli operatori Tlc sarà consentito fornire i cosiddetti “servizi specializzati” per conto di clienti specifici come le aziende, ma soltanto per il tempo necessario per la fornitura del servizio particolare a patto di non diminuire la qualità del servizio di tutti gli utenti della rete.
I servizi specializzati comprendono ad esempio il VoLTE (Voice over LTE), l’IpTv e in futuro certamente anche i nuovi servizi 5G, che di certo avranno bisogno di qualità di servizio e capacità di banda consistenti per funzionare.
Per quanto riguarda lo “zero rating” (l’offerta gratuita di connettività da parte dei provider di servizi specifici come musica in streaming, video messaggistica, VoIp e social network al di là del “data cap” previsto dall’abbonamento dati mensile) questa pratica non è vietata, ma il suo utilizzo dovrà essere stabilito di volta in volta.
Sarà quindi compito delle autorità nazionali, fra cui ’Agcom, di vigilare sulla corretta applicazione dello zero rating.
In ottica di trasparenza, il Berec chiede agli Isp di essere più chiari e trasparenti sulle velocità di trasmissione fornite sia per le reti mobile sia per quelle fisse. Le performance massime, da raggiungere almeno una volta al giorno, e quelle medie giornaliere dovranno essere segnalate nero su bianco dagli operatori sul contratto e nei messaggi di marketing. Rafforzato il diritto di rescissione del contratto o di compensazione economica per i consumatori se la velocità massima e media prevista dall’offerta sottoscritta varierà in maniera significativa.
Le linee guida del BEREC “non modificano le norme già in vigore, che garantiscono la libertà di Internet proteggendo il diritto di ogni cittadino europeo di accedere a contenuti online, applicazioni e servizi senza subire interferenze e discriminazioni ingiustificate – ha detto Andrus Ansip il Vice Presidente della Commissione Europea per il mercato unico digitale – Le nostre regole e le linee guida pubblicate oggi evitano il rischio di frammentazione nel mercato unico, creando certezza legale per le imprese rendendo così più semplice operare a livello transfrontaliero” assicurando inoltre “che Internet resti uno strumento di innovazione e che tecnologie avanzate come i servizi l’IoT e le auto connesse e le applicazioni 5G vengano sviluppate oggi, per fiorire nel prossimo futuro”. Il nuovo quadro regolatorio delle Tlc sarà presentato a settembre dalla Commissione, insieme al piano di azione per lo sviluppo del 5G.
Critico il commento dell’ETNO, l’associazione che raccoglie i maggiori operatori Tlc europei, secondo cui le linee guida del Berec sulla Net neutrality non tengono conto delle richieste avanzate a luglio dalla industry con il Manifesto per il 5G in materia di Net Neutrality. In particolare per la posizione eccessivamente restrittiva dal punto di vista regolamentare. Un’applicazione troppo severa delle nuove regole sulla Net Neutrality rischia di bloccare l’innovazione.