Via libera da parte della Commissione Europea e del BEREC alla possibilità per le telco di rallentare (throttling) e bloccare (blocking) il traffico Internet in caso di necessità per superare eventuali congestioni di rete da coronavirus. E’ quanto emerge dal comunicato congiunto pubblicato oggi dall’Esecutivo Ue e dall’organismo che raccoglie i regolatori europei per far fronte all’esplosione del traffico di queste ultime settimane segnate dal Covid-19.
A fronte di un generalizzato aumento di domanda di capacità d banda, dovuto all’incremento di navigazione per telelavoro, gaming, fruizione di video ecc., le istituzioni Ue chiedono a operatori e utenti di fare un “uso responsabile” di Internet, con impostazioni che contribuiscano a risparmiare il consumo di dati (ed è questo il senso della decisione di Netflix e Youtube di rinunciare all’Hd del video streaming in questo periodo di crisi).
Per ora, confermano le autorità europee, l’aumento del traffico Internet non ha portato a generali congestioni della rete, anche se gli operatori hanno registrato un aumento dei dati. Per evitare il rischio congestione, le autorità Ue restano fedeli al principio dell’Open Internet Regulation (EU) 2015/2120 (net neutrality). Questa regolazione vieta agli operatori di effettuare bocchi di traffico, rallentando alcune categorie di contenuti per dare la priorità ad altre. Insomma, la Ue non vuole rinunciare alla net neutrality, però deroghe sono ammesse se “ragionevoli, vale a dire trasparenti, non discriminatorie, proporzionate e basate su differenze oggettivamente tecniche di traffico (articolo 3). Queste misure non possono riguardare categorie particolari e non possono durare più dello stretto necessario”.
Gli operatori sono autorizzati a mettere in atto misure eccezionali di traffic management, fra le altre cose, per impedire la congestione di rete e per mitigarne gli effetti anche temporanei, sempre a patto che categorie equivalenti d traffico siano trattate allo stesso modo.