La Space Economy toccherà un valore di 1,8 trilioni di dollari a livello mondiale entro il 2035. Un incremento da capogiro rispetto ai 630 miliardi di dollari del 2023 (con un aumento annuo pari al 9%). È quanto illustra il World Economic Forum, che ha firmato il report “Space: The $1.8 Trillion Opportunity for Global Economic Growth” insieme a McKinsey & Company.
Di fatto, dunque, da qui a undici anni l’industria aerospaziale – e le attività a essa legate – raggiungeranno i 1.800 miliardi di dollari. Il rapporto sottolinea che il boom non attiene esclusivamente alle tradizionali applicazioni blackbone (dai lanciatori ai satelliti fino al GPS), ma anche alle applicazioni “reach”, per le quali la tecnologia spaziale supporta le aziende di ogni settore a generare ricavi.
Tra gli esempi citati nel report – che sviscera l’impatto economico di una tutta una serie di industry del comparto e lo sviluppo delle applicazioni commerciali in orbita: dalla connettività via satellite all’osservazione della Terra, dall’esplorazione di Marte alla colonizzazione della Luna (il 23 febbraio scorso, il robot Odisseo ha riporta gli Usa sulla Luna dopo 50 anni) – c’è Uber, il servizio di trasporto automobilistico privato mediante app mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.
Pertanto, fondato sulla combinazione di segnali satellitari e chip negli smartphone. Restando sul tema, nel 2023 le applicazioni backbone rappresentavano 300 miliardi di dollari. In merito alle prospettive, il tasso di crescita annuale previsto per le applicazioni reach e le applicazioni backbone oltrepassa in maniera significativa il tasso di crescita del Pil globale previsto per il prossimo decennio.
Space Economy e prospettive di crescita
Di fatto, dunque, la space economy può divenire una delle più promettenti traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale dei prossimi decenni. Gli investimenti privati in costante aumento da parti di rilevanti player (da Blue Origin di Jeff Bezos a SpaceX, che il prossimo settembre lancerà dal Giappone il primo satellite di legno (che non fa detriti) verso la Iss – muovono l’innovazione, forgiando nuove occasioni di business. L’aumento della domanda di dati e servizi spaziali, inoltre, congiuntamente alla sviluppo di nuove tecnologie – AI e robotica su tutte – alimenterà la crescita.
Tra i principali fattori di crescita, la space economy annovera la richiesta di una maggiore connettività attraverso i satelliti – dati alla mano, il numero dei satelliti che vengono lanciati ogni anno è cresciuto a un tasso annuo cumulativo superiore al 50% dal 2019 al 2023, mentre i costi che riguardano i lanci sono diminuiti di dieci volte negli ultimi 20 anni –, l’incremento della domanda di servizi di posizionamento e navigazione su dispositivi mobili e, come anticipato, l’aumento della richiesta di analisi alimentate dall’intelligenza artificiale. “L’industria spaziale è la nuova frontiera”, è in estrema sintesi il pensiero di Jeremy Jurgens e Ryan Brukardt, rispettivamente managing director del World Economic Forum e senior partner di McKinsey & Company.
Verso un’economia spaziale sempre più diffusa
Dall’indagine “Space: The $1.8 Trillion Opportunity for Global Economic Growth” emerge poi che anche i fornitori non canonici, come le app di ride hailing (vedi Uber o BlaBlaCar) saranno in grado di acquisire una quota rilevante nella space economy, e che lo spazio diverrà sempre più uno strumento per mettere in collegamento le persone e i beni. E ancora, secondo il report saranno cinque macro comparti in particolare – comunicazione digitale; supply chain e trasporti; prodotti alimentari e bevande; difesa finanziata dallo Stato; retail, beni di consumo e lifestyle – a generare il maggior incremento di ricavi nella economia dello spazio da qui a undici anni: pari al 60%.
Ulteriori nove settori, poi, vedranno i ricavi legati allo spazio raggiungere diversi miliardi di dollari, creando una serie di occasioni per gli operatori tradizionali e non. Senza dimenticare che, nel corso degli ultimi anni, si è registrata un’importante diversificazione degli investimenti, con gli interventi privati che hanno toccato i massimi storici (superando quota 70 miliardi di dollari nel 2021 e 2022)