Secondo il report annuale pubblicato dal think tank britannico CEBR (Centre for Economics and Business Research), nei prossimi anni la crescita cinese sarà relativamente maggiore rispetto a quella statunitense ed europea. Sebbene la Cina sia stata il primo paese colpito dal Covid-19, gli interventi tempestivi e la gestione rigorosa della pandemia da parte della governance cinese, attuata anche attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, ha permesso di porre un freno immediato alla diffusione del virus, evitando il lockdown ad intermittenza che, invece, sta paralizzando le altre economie, in particolare quelle dei paesi europei.
La politica portata avanti da Pechino non solo ha evitato la recessione economica nel 2020, ma addirittura ha permesso al paese di raggiungere una crescita del 2%. L’economia statunitense, al contrario, è stata duramente colpita dall’epidemia di coronavirus. In termini di numeri, più di 330.000 persone sono morte negli Stati Uniti e ci sono stati circa 18,5 milioni di casi confermati. Gli effetti negativi sull’economia sono stati attenuati dalla politica monetaria fortemente espansiva da parte della FED, mentre al Congresso, dopo una lunga impasse, repubblicani e democratici hanno trovato un compromesso con l’approvazione del pacchetto da 908 miliardi di dollari (“Coronavirus Relief”) che, dal 27 dicembre al 14 di marzo, sosterrà le famiglie e la domanda aggregata. “Per qualche tempo, un tema dominante dell’economia globale è stata la lotta per il potere economico e il soft power tra Stati Uniti e Cina”, afferma il rapporto del CEBR. “La pandemia di Covid-19 e le corrispondenti ricadute economiche hanno certamente ribaltato questa rivalità a favore della Cina”.
Il rapporto afferma infatti che, dopo un miglioramento durante il 2021, l’economia statunitense crescerà di circa l’1,9% all’anno dal 2022-24 per poi rallentare all’1,6% negli anni successivi. Al contrario, l’economia cinese dovrebbe crescere del 5,7% all’anno fino al 2025 e del 4,5% all’anno dal 2026 al 2030, diventando la prima potenza economica mondiale nel 2028, con cinque anni di anticipo rispetto al previsto.
Le previsioni sugli altri Paesi
Il report CEBR analizza anche la performance attesa dalle economie di altri paesi. Nell’area asiatica, l’India è indicata come il paese in maggiore ascesa che, tra il 2027 e il 2030, scavalcherà prima la Germania e poi il Giappone, affermandosi come terza economia a livello mondiale. In Europa, invece, la Brexit non avrà effetti dirompenti sul Regno Unito. Il report, infatti, prevedendo una crescita annuale del 4% dal 2021 al 2025, e dell’1,8 dal 2026 al 2030, indica proprio il Regno Unito come uno dei paesi che registreranno la miglior performance economica nei prossimi anni, anche grazie agli investimenti nel digitale. La Francia manterrà la sua settima posizione, mentre l’Italia – per cui il Cebr prevede una contrazione del 10,6% del Pil per il 2020 – dall’attuale ottavo posto perderà gradualmente posizioni, scivolando al quattordicesimo entro il 2035.