LA RECENSIONE

Nascita di un ponte – Maylis de Kerangal

a cura di Carlo Macchitella |

In California, ai giorni d’oggi, ai confini tra la giungla e la contemporaneità, in una immaginaria ma importante cittadina, arriva, a sconvolgere la vita di tutti i giorni, la decisione di costruire un ponte. Un ponte modernissimo,opera di una famosa archistar e che deve congiungere la cittadina immaginaria con i più importanti mercati del resto del mondo. Con l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo ponte arriva in città una miriade di persone che porteranno, insieme alle loro capacità professionali  e tecniche, anche le proprie storie private, i propri problemi, i propri sogni, le proprie nevrosi,  in un intrecciarsi nuovo e affascinante di capacità lavorative e vita quotidiana.

Ma il fascino di questo libro di Maylis de Kerangal “Nascita di un ponte” non è tanto la ricostruzione delle vicende umane o delle  lotte che, come sempre, sorgono quando siamo di fronte ad una grande impresa  come questa . La forza di questo libro è quella di un linguaggio meraviglioso, quasi maieutico, un linguaggio tutto a sottrarre   che invece di descrivere  minuziosamente sensazioni, umori, stati d’animo, lavori complessi, sfide umane e tecnologiche vuole portare il lettore , partendo dalla pagina scritta, a immaginare. Una lingua meravigliosa quindi che è difficile trovare in altri scrittori contemporanei, una lingua che è il vero fascino di questo libro e che lo fa consigliare con grande calore: Maylis de Kerangal “Nascita di un ponte” Feltrinelli Editore.

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