L’Italia vede progressivamente aumentare il numero di enti pubblici che offrono la possibilità di consultare ed usare liberamente i dati in proprio possesso. Informazioni rilasciate per qualsiasi utilizzo, i cosiddetti open data, strumenti utili per elaborare sempre nuove informazioni relative al territorio e trasformarle quindi in servizi a cittadini e imprese.
In Emilia-Romagna è nata di recente la Comunità Tematica Open Data, o più semplicemente CT Open Data. Un esempio di smart community composta da una settantina di persone, provenienti da tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di “individuare soluzioni omogenee e condividere con i colleghi le conoscenze acquisite sugli open data, ossia i dati detenuti”.
“Il settore pubblico detiene una grande quantità di dati liberabili per i cittadini. Questi dati possono essere messi a valore – hanno spiegato in una nota i community manager Massimo Fustini e Barbara Santi, Direzione Organizzativa “Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica” della Regione Emilia-Roamgna – una volta resi disponibili, l’utente se ne può servire per ulteriori rielaborazioni. La CT ci permette di confrontarci e condividere in modo pervasivo nella PA l’approccio open, ossia la capacità di analizzare quali dati pubblicare e soprattutto come, adottando un formato aperto omogeneo e indicizzando in modo che un utente, in qualsiasi Comune, Provincia, Regione, sia in grado di trovare e confrontare agilmente qualsiasi dato aperto”.
Compito della CT Open Data, quindi, è facilitare un approccio tra Enti diversi che mettono a fattor comune la loro esperienza. “Il nostro supporto è giuridico – hanno affermato i due CM della Regione – dalla valutazione della titolarità, alle norme sulle licenze, tecnologico per quanto riguarda l’uniformazione e l’omogeneizzazione, e organizzativo, per facilitare la condivisione”.
Il progetto, portato avanti dalla CT all’interno del programma Agenda Digitale Emilia-Romagna, si concentra principalmente su temi specifici come l’apertura dei dati di bilancio e cartografici. Il tutto anche in un’ottica nazionale, collaborando, tra gli altri, con l’Agenzia per l’Italia Digitale.