L’edizione 2017 del Mobile World Congress di Barcellona si è chiusa con un’affluenza record, pari a 108mila visitatori, e ha sancito, se ancora ce ne fosse stato bisogno, un cambiamento sostanziale per la industry delle Tlc. Ormai al centro della kermesse mondiale del mobile non ci sono più gli operatori Tlc e i fornitori di apparati di rete perché i veri protagonisti sono i player di altri settori e il potenziale interesse che questi nuovi player, come ad esempio i produttori di auto, hanno per le tecnologie wireless.
La pensa così John Strand, fondatore di Strand Consult, che traccia un bilancio a tinte fosche del Mobile World Congress appena terminato partendo appunto dalla constatazione che ormai la kermesse ha cambiato pelle e non è più focalizzata sull’attività dei membri della Gsma e sulle loro esigenze né sui servizi che offrono sulle reti mobili per una audience interessata alle soluzioni wireless delle telco. In pratica, secondo Strand, la Gsma ha scelto di non concentrare l’evento più importante dell’anno su “come gli operatori dovranno finanziare gli investimenti necessari per realizzare il sogno del 5G” e in che modo guadagneranno dal nuovo paradigma.
Secondo Strand, le grandi attese intorno al 5G sono un’arma a doppio taglio per le Tlc. Politici e regolatori Ue sono convinti che basterà realizzare le nuove reti perché le casse degli operatori si riempiano automaticamente. Ma in realtà non è così. Secondo l’analista, l’eccessiva pubblicità e le eormi aspettative per il 5G ricordano da vicino il clima che accompagnò l’avvento del 3G all’inizio degli anni 2000, quando le conseguenze economiche di questo “hype” furono molto pesanti per gli azionisti.
L’abolizione del roaming, secondo Strand Consult, resta un danno per il settore, perché le telco utilizzavano i proventi per coprire i costi di realizzazione e gestione delle reti in diversi paesi e si tratta di un danno enorme per la industry, chiamata a ingenti investimenti per il 5G. Secondo Strand, anche le nuove regole sulla net neutrality e la data protection influiscono negativamente sulla industry, rendendo fosco l’outlook per la Ue.
E mentre Andrus Ansip, commissario Ue responsabile per il Mercato unico digitale, si è espresso a favore di un consolidamento transfrontaliero del settore – una posizione distante da quella del Commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager – il neopresidente della FCC Ajit Pai ha delineato la posizione contraria all’intervento governativo nelle dinamiche di mercato che sarà propria del suo mandato. Tutto lascia presagire che il ruolo della FCC nei prossimi anni sarà all’insegna di interventi leggeri (“light touch”) nel settore delle telecomunicazioni.