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Musk spinge sull’Italia, Meloni al bivio: Starlink o le Telco?

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI, ELON MUSK AD TESLA

Elon Musk vuole collegare i satelliti di Starlink in tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del fondatore di SpaceX e di Tesla è vendere connettività satellitare a 10 euro al mese in tutto il paese (oggi è a 29 euro al mese, come un abbonamento in fibra), ma c’è un ostacolo non indifferente, che sono gli operatori Tlc di casa nostra. In particolare Open Fiber e Fibercop, che vedono Starlink come il fumo negli occhi. Si ricorda che Tim e Starlink hanno già duellato nei mesi scorsi per la richiesta di quest’ultimo di utilizzare le frequenze di terra dell’operatore italiano, con il Mimit che è dovuto intervenire per fare da paciere.

Dilemma per Giorgia Meloni

Un bel dilemma per Giorgia Meloni, che dopo il premio ricevuto dalle mani di Elon Musk a New York in settimana ha rinnovato in mondo visione il suo feeling con l’imprenditore americano vicino a Trump.

Lo stesso Musk ha fatto sapere che gli basterebbero fra i 6 e i 9 mesi per portare la connettività satellitare di Starlink su tutto il territorio nazionale, visto che di fatto non servirebbero troppe infrastrutture per farlo. Basterebbe un co-finanziamento, per il resto Musk sarebbe disposto a pagare di tasca sua per portare il servizio a domicilio dell’utenza finale, anche nelle zone più remote del paese dove gli operatori tradizionali non sono ancora arrivati e difficilmente arriveranno, almeno in tempi stretti, con la fibra FTTH.

Ma di mezzo ci sono i fondi del PNRR che sono già stati assegnati a Open Fiber e Tim che sono titolari quindi delle commesse pubbliche nelle aree grigie, su cui peraltro è in corso una consultazione pubblica indetta da Infratel sui civici di prossimità, che si chiuderà il 7 ottobre.

A questo punto, toccherà a Giorgia Meloni prendere una decisione in tempi stretti anche perché il progetto Italia 1 Giga scade a giugno del 2026 e i lavori non decollano.

Cosa deciderà di fare il Governo? Appoggiare le telco oppure favorire l’ingresso ‘pesante’ di Elon Musk nell’arena dell’ultrabroadband?

Il tempo stringe

Scrivono i quotidiani oggi, da Repubblica al Foglio, che il tempo stringe per una decisione. Starlink ha già dimostrato di poter connettere interi territori in Ucraina e nello Zimbawe. Ma se il governo non prendesse rapidamente una decisione, questo sarebbe un campanello d’allarme. Anche per progetti più complessi, come ad esempio una Gigafactory o un maggiore impegno di SpaceX nel nostro paese nelle attività spaziali o la costruzione di fabbriche per le automobili elettriche della Tesla.

E’ chiaro che una decisione più favorevole a Starlink sarebbe un duro colpo soprattutto per Open Fiber, già in difficoltà nelle aree grigie dove, scrive oggi il Sole 24 Ore, ha denunciato alle autorità Antitrust e Agcom il rischio di concorrenza sleale da parte di Fibercop in occasione della consultazione in atto sui civici adiacenti.

Open Fiber stretta fra Starlink e Fibercop?

In questo momento, l’operatore controllato da Cdp (60%) e Macquarie (40%) sembra trovarsi stretto, metaforicamente, in una morsa fra Fibercop e Starlink.

Quel che è certo è che la copertura delle aree grigie va a rilento e che queste polemiche interne non saranno certo ben viste in Europa, dove a dare una mano al nostro paese ci potrebbe essere il neo commissario alla Coesione con delega al PNRR Raffaele Fitto.

Renzi attacca Meloni: ‘Per lei Musk solo una foto opportunity’

Cosa deciderà di fare il Governo non è secondario. E non a caso, oggi scende in campo anche l’ex premier Matteo Renzi, artefice politico della nascita di Open Fiber, che attacca Meloni. “Per Meloni, Musk è solo la foto opportunity che deve andare nel profilo social. Giorgia gioca un altro campionato rispetto alla presidenza del Consiglio, punta a fare l’influencer, è esattamente quello che era un anno fa Chiara Ferragni e io dico che arriverà presto il pandoro anche per Giorgia Meloni e forse anche prima del previsto”. Così Matteo Renzi all’assemblea nazionale di Iv.

Su Linkedin il dibattito su Starlink

Detto questo, anche su Linkedin un post della giornalista Barbara Carfagna ha innescato un interessante dibattito sui pro e contro di uno sbarco in grande stile di Musk nel nostro paese.

Scrive Giovanni Pollola: “La connettività LEO di SpaceX non è l’unica che è e che sarà disponibile sul MERCATO.
Amazon/Kuiper, Eutelsat OneWeb qualcuno le ha dimenticate?
Le alternative ci sono e ci saranno sempre più, è bene valutare rischi d’investimento su infrastrutture senza controllo diretto.
La messa a disposizione di una parte dello spettro elettromagnetico DEDICATO da e per l’Italia segue e deve seguire delle rigide analisi e regolamentazioni, come opportuno che sia… per questioni strategiche e sicurezza nazionale, concorrenza del mercato.
Per altro già ora Starlink copre qualsiasi area citata, al massimo se ne potrebbe migliore ancora più le prestazioni massime ed ampliare l’utenza prezzo inferiore?).

Scritto ciò Starlink è una connettività perfetta per le aree estremamente poco popolate ed edificate, ma non è purtroppo la soluzione perfetta ovunque e per qualsiasi tipi di utilizzo. È tutta una questione di economia di scala.
Così come già detto anche chiaramente da Musk, qualsiasi connettività LEO non può andare in contrasto né commerciale né tecnologico (sotto l’aspetto delle performance) con le connettività terrestri”.

E ancora, scrive Giuseppe L.: Starlink potrebbe occuparsi delle connessioni per usi civili, supportando il processo di innovazione nazionale. Aziende a controllo italiano potrebbero occuparsi delle comunicazioni militari. Ben venga la diversificazione come strategia per lo sviluppo sostenibile del bel paese”.

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