l'offerta

Musk offre 100 miliardi di dollari per l’acquisto OpenAI

di |

Si fa sempre più duro lo scontro tra Elon Musk e Sam Altman per il controllo di OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT. Il primo pronto all’acquisto della Fondazione con una cordata di investitori, il secondo che para il colpo e rilancia con un’offerta per X.

Musk a capo di una cordata di investitori lancia un’offerta per OpenAI

Una competizione mai sopita, quella tra Elon Musk e Sam Altman, che continua anche all’interno del gruppo di imprenditori che sta sostenendo il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Forse, proprio per questo ancora più accesa.

Musk, a capo del dipartimento per l’Efficientamento governativo (DOGE) e proprietario di Tesla e SpaceX (solo per citare due delle più importanti aziende che gravitano attorno a questo multimiliardario imprenditore), ha lanciato assieme ad una cordata di soggetti interessati un’offerta di circa 98 miliardi di dollari per l’acquisto di OpenAI, la fondazione per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) che sta dietro a ChatGPT, di cui Altman è amministratore delegato dal 2023 (lo era già dal 2019, prima di un temporaneo allontanamento).

L’avvocato di Musk, Marc Toberoff, ha annunciato di aver presentato lunedì l’offerta al cda di OpenAI e che il gruppo di investitori è pronto a eguagliare o superare qualsiasi offerta superiore alla propria.

Secondo il Wall Street Journal, tra gli investitori partner di Musk in questa offerta troviamo: Valor Equity Partners, Baron Capital, Atreides Management, Vy Capital e 8VC, una società di venture capital guidata dal co-fondatore di Palantir Joe Lonsdale, Ari Emanuel, Ceo della società di Hollywood Endeavor, e lo stesso Musk con la sua xAI, la società che ha sviluppato l’AI Grok.

Altman para il colpo e su X annuncia di voler comprare X

Non si è fatta attendere la risposta di Altman, che su X ha rilanciato con tono sarcastico: “No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi“.

Una mossa che manda per l’aria la strategia di Altman di trasformare OpenAI in una società a scopo di lucro e di portare avanti il progetto Stargate da 500 miliardi di dollari, con la jount venture creata assieme a Oracle e SoftBank, annunciato in pompa magna dallo stesso Trump.

Anche in quest’ultimo caso, Musk non ha evitato di attaccare l’ex collega: In realtà non hanno i soldi.

OpenAI è stata fondata nel 2015 proprio da Musk e Altman, come fondazione non-profit, una charity come vengono chiamati questi progetti negli Stati Uniti. Nel 2019 Musk lascia tutto e Altman ne diventa CEO.

È tempo che OpenAI torni ad essere definitivamente la forza open source incentrata sulla sicurezza che era una volta“, ha dichiarato Musk attraverso il suo avvocato Toberoff, “faremo in modo che ciò accada“.

La mossa di Musk per fermare la trasformazione di OpenAI

Per trasformarsi in un’impresa commerciale, la divisione a scopo di lucro di OpenAI deve acquistare gli asset attualmente detenuti dall’organizzazione non-profit che la controlla, pagandoli a un prezzo equo di mercato.
Tuttavia, si legge su politico.com, l’offerta avanzata da Elon Musk potrebbe far aumentare il valore di questi asset. Di conseguenza, la divisione commerciale di OpenAI potrebbe essere costretta a spendere di più per acquisirli, oppure l’organizzazione non-profit dovrebbe giustificare alle autorità di regolamentazione l’eventuale decisione di accettare un’offerta inferiore a quella proposta da Musk.

Il proprietario di Tesla vuole di fatto estromettere Altman dal controllo di OpenAI e indirettamente colpire anche Microsoft, principale investitore della Fondazione, entrambi a suo avviso rei di voler trasformare la charity in un organizzazione a scopo di lucro per dominare il mercato americano dell’AI.

OpenAI avrà chip proprietari?

Secondo la Reuters, OpenAI sarebbe pronta a progettare in casa i propri chip, fabbricati dal gigante del settore, la TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company).

La notizia è uscita proprio ieri, prima del polverone alzato da Musk. Secondo fonti anonime, i primi progetti potrebbero esser inviati a Taiwan entro i prossimi mesi, mentre la produzione in serie dei chip AI potrebbe partire nel 2026.

Come molti altri, OpenAI al momento utilizza i costosi chip di addestramento di Nvidia per lo sviluppo di ChatGPT.

Una notizia che la stessa Reuters aveva già pubblicato a novembre 2024, ipotizzando una partnership OpenAI-Broadcom per la progettazione e produzione di chip proprietari.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz