Gli italiani amano ascoltare la musica dallo smartphone. Negli ultimi sei mesi lo ha fatto il 68% degli utenti (+25% rispetto al 2015) facendo piazzare il nostro paese al quarto posto su scala globale dopo Messico, Corea e Brasile.
Possiamo tranquillamente affermato che lo smartphone ha superato il desktop nell’ascolto di musica tra gli utenti paganti.
E’ quanto emerge dal Report globale “The Music Consumer Insight Report 2016”, condotto da IPSOS Connect per IFPI.
Il 30% di utenti online ha fatto ricorso allo stream ripping per la musica negli ultimi 6 mesi (27% via pc, 19% via mobile).
Gli smartphone stanno, quindi, progressivamente sostituendo i pc come device più utilizzati per l’ascolto di musica, specialmente nei Paesi più sviluppati. Gli utenti dei servizi in abbonamento di audio streaming sono particolarmente inclini all’ascolto di musica via smartphone. Sono già lo strumento più utilizzato tra gli utenti paganti.
Per l’Italia si rileva anche che il 75% degli utenti accede a musica in licenza. Il 40% in streaming e il 20% a servizi di ripping che permettono di realizzare una copia dei contenuti distribuiti online grazie a programmini disponibili su siti web o applicazioni mobili.
I dati evidenziano una crescita del consumo legale di musica digitale. Su scala globale il 71% degli utenti online tra 16 e 64 anni accede a piattaforme che rispettano il copyright. I servizi streaming in abbonamento stanno diventando più popolari, specialmente nella fascia di giovani sotto i 25 anni. Un terzo della fascia 16-24 anni attualmente paga per un servizio di audio streaming.
Il 55% di utenti internet ascolta la musica via mobile: 10% di utenti in più del 2015 (saliti da 50%).
Più di 2 su 3 utenti internet utilizzano il loro smartphone per la musica in Messico Sud Corea Brasile e Italia.
I Paesi che crescono più velocemente in termini di ascolto via smartphone: USA 29% in più di utenti, Giappone 26% e Francia 12%.
Con oltre 1 miliardo di utenti (dati forniti dall’azienda), YouTube è il servizio più usato per il consumo di musica online nel mondo. L’82% degli utenti YouTube lo utilizza per la musica, in crescita fino al 93% nella fascia 16-24 anni.
Il dato è al massimo nella fascia 16-24 tra gli utenti YouTube, dove il 93% lo ha utilizzato per la musica nei 6 mesi precedenti. Nella fascia 25-34 tra gli utenti YouTube, l’87% ha fatto lo stesso.
L’utilizzo di YouTube per la musica è particolarmente alto in Messico (99%), Brasile (94%), Italia (91%) e Spagna (91%).
La nuova generazione di utenti (13-15 anni) utilizza fortemente i servizi legali online: l’85% accede ai servizi di musica legale, il 52% l’acquista e il 25% usa servizi di streaming.
Preoccupa invece un altro dato, quello dell’accesso ai servizi di stream ripping che è del 32% e arriva al 45% nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni.
Per i professionisti del settore, lo stream ripping bypassa il consumo legale, permettendo una concorrenza sleale a servizi come Spotify, Deezer o Apple Music.
Per quanto riguarda la pirateria, i motori di ricerca dirigono ancora un largo numero di utenti verso siti musicali senza licenza. Un quarto (23%) degli utenti internet usa Google per ottenere musica gratuitamente, di cui i due terzi (66%) cerca esplicitamente per contenuti pirata.
Questo tasso è particolarmente alto in Messico, Brasile ed USA, dove quasi tre quarti di coloro che cercano musica gratis su Google stanno ricercando siti illegali.
Si tratta di un incremento significativo comparato al 27% del 2015.