Sopra i 50mila addetti anche Ferrovie, Intesa, Enel e il gruppo dei Benetton
Le multinazionali italiane non sono moltissime, lo sappiamo. Siamo un Paese di piccole e medie imprese. A differenza di altri, come la Francia, il Regno Unito o gli Stati Uniti, il vero tessuto economico e sociale è costituito dalle Pmi. Quando parliamo di grandi imprese italiane ci riferiamo, secondo i dati Istat, a solo 4.179 realtà con più di 250 addetti su 4.377.379 aziende complessive, ovvero meno dello 0,1%.
La lista delle multinazionali italiane con più dipendenti
Naturalmente, però, il loro peso aumenta se consideriamo la quota di lavoratori che in esse è occupata. Questa arriva, infatti, al 23%, visto che nelle grandi aziende lavorano quasi 4 milioni di italiani su un totale di circa 17,4 milioni di dipendenti del settore privato.
Quali sono, quindi, quelle con più addetti? In cima alla classifica, secondo i dati di Mediobanca risalenti a fine 2020, troviamo Poste Italiane, con 124.695 lavoratori. Si tratta della più grande realtà del Paese nel campo della logistica, e negli anni da impresa focalizzata sui servizi postali si è evoluta per diventare leader del settore finanziario, assicurativo, dei servizi di pagamento.
La prime più grandi aziende italiane sono statali
Ad avere molto probabilmente influenza sulla grande mole di lavoratori occupati è anche il fatto che Poste Italiane è a tutti gli effetti un’azienda pubblica. È, infatti, partecipata al 29,3% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e al 35% da Cassa depositi e Prestiti che, del resto, è controllata dal Mef. Solo una minoranza delle quote è in mano a investitori privati. Naturalmente un peso lo ha anche la natura dei servizi che offre. Questi sono molto “labour intensive“, ovvero richiedono un massiccio intervento dell’uomo e sono meno automatizzabili di altri. Solo in questo modo è possibile essere capillari come la mission dell’azienda richiede, e tenere aperti i 12.700 uffici postali che fanno parte della rete di Poste Italiane.
Perché Poste è la prima delle grandi aziende italiane
Caratteristiche in qualche modo simili alla società al secondo posto nella della classifica delle più grandi aziende italiane per numero di addetti, ovvero Ferrovie dello Stato, in cui lavorano 81.409 persone. È controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e nel tempo anch’essa, come Poste, ha vissuto una trasformazione che l’ha resa una holding che non si occupa solo di trasporto di persone, ma anche delle infrastrutture, con il controllo al 100% di Anas, per esempio, e di servizi immobiliari, con Grandi Stazioni.
Gran parte dei dipendenti di Ferrovie dello Stato, comunque, sono impiegati in Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). Nella prima sono 27mila coloro che hanno il compito di consentire la circolazione dei circa 8mila treni al giorno che viaggiano in Italia. Nella seconda, che si occupa di sicurezza e manutenzione, lavorano in circa 26mila.
Intesa San Paolo prima tra le grandi aziende italiane private
La più grande impresa del settore privato a livello di dipendenti è Intesa San Paolo. Sono circa 75.500 coloro che vi lavorano, dopo la recente acquisizione di Ubi che ha incrementato di 15mila persone il numero di addetti complessivo del gruppo. Sono questi a fare funzionare i 4.200 sportelli sul territorio e a fornire servizi ai 13,5 milioni di clienti in Italia, cui si aggiungono i 7,1 milioni all’estero, dove sono presenti altre mille filiali. A gestire queste ultime più di 22mila addetti assunti da Intesa nei Paesi del mondo in cui è presente.
Le multinazionali italiane non sono le maggiori per fatturato
Vi è un dato che spicca subito appena si analizzano questi numeri. La classifica delle imprese con più lavoratori assunti è piuttosto diversa da quella delle aziende con i ricavi più alti. Tra queste ultime la prima è Enel, che nel 2020 ha fatturato 62,6 miliardi. La multinazionale del settore dell’energia, però, è solo quarta quanto a numero di addetti, 66.717 in tutto. Mentre Eni, seconda per ricavi, 44 miliardi due anni fa, è solo 12esima, con i suoi 31.495 dipendenti.
Il motivo è che si tratta di imprese capital intensive, molto produttive, in cui per realizzare ampi fatturati e profitti non è necessario avere molto personale, grazie all’abbondante uso di tecnologie che viene fatto. Piuttosto sono decisivi, appunto, i capitali e gli investimenti che questi rendono possibili.
Nella holding della famiglia Benetton lavorano 57.604 persone
La prima impresa manifatturiera nel senso più puro (escludendo quindi l’energia) presente nell’elenco delle più grandi aziende italiane per numero di dipendenti è la holding della famiglia Benetton, Edizione. Da pochissimo trasformatasi in società per azioni, è negli ultimi anni assurta agli onori delle cronache per le vicende riguardanti la tragedia del Ponte Morandi. La famiglia Benetton, infatti, entra in questa classifica dato che controlla Autostrade, titolare del tratto del traffico sul ponte genovese. Autostrade, però, verrà ceduta a Cdp e ad altri investitori internazionali, per cui, nella classifica 2022 Edizione probabilmente, non avrà questo posto in classifica.
Edizione è, a oggi, una conglomerata che si occupa di cose diversissime tra loro. I 57.606 dipendenti sono infatti distribuiti nel settore tessile, nel gruppo Benetton, in quello della ristorazione, vista la partecipazione al 50,1% in Autogrill, in quello immobiliare e nelle infrastrutture, Autostrade, appunto. Particolare importante: Edizione è anche la maggiore tra le grandi aziende familiari italiane, sempre se a essere utilizzato è il criterio del numero di addetti.
Quanti dipendenti ha Leonardo
Poco meno di 50mila dipendenti ha, invece, Leonardo, gioiello italiano del settore Difesa, Aerospazio e Sicurezza. Società controllata di fatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene il 30,2% delle quote, rientra tra quelle che, a causa dell’importante utilizzo di tecnologia, hanno un numero di addetti inferiore a quello di imprese più piccole dal punto di vista del fatturato. Così con 13,4 miliardi di ricavi nel 2020 supera le già citate Edizione, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane. Quest’ultima, nonostante sia prima per numero di lavoratori, ha circa 5 miliardi di entrate in meno di Leonardo.
Le multinazionali italiane più grandi del mondo
Dopo Leonardo sono Telecom Italia, con 49.090 addetti, Almaviva, con 45.887, e Calzedonia, con 38.292, ad occupare le successive posizioni nella classifica delle più grandi aziende italiane per numero di dipendenti. Tutte queste superano Fca Italy, ora parte di Stellantis, che è solo decima con 37.288 lavoratori. Tutte comunque lontanissime di un ordine di grandezza dai colossi internazionali che popolano una simile graduatoria a livello mondiale.
Walmart prima società al mondo
Pur contando gli eventuali dipendenti esteri dei gruppi italiani che si sono sviluppati anche fuori dal nostro Paese, nessuna delle multinazionali italiane entrerebbe in classifica. Al primo posto vi è il brand più grande e famoso del settore dei supermercati, Walmart, americano, dove lavorano ben 2,2 milioni di persone. A distanza, con circa un milione e 271mila persone, viene Amazon, seguita da Volkswagen, con 662mila addetti, e Fedex, con 570mila. Se anche volessimo considerare come parzialmente italiana Stellantis, questa comunque con i suoi 400mila dipendenti sarebbe intorno al ventesimo posto, mentre Poste Italiane, prima nel nostro Paese, è solo 156esima a livello globale.
Quando sono state fondate le Poste italiane
Le Poste Italiane sono state fondate il 1° gennaio 1870, con il regio decreto n. 2359 del 16 luglio 1869. Prima di questa data, le Poste erano gestite dallo Stato in modo decentralizzato, con diverse amministrazioni per ogni regione. Con la creazione del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni nel 1869, le poste italiane sono state centralizzate e gestite da un’unica amministrazione statale.
I dati si riferiscono al: 2020
Fonte: Mediobanca